Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Proseguono in timido rialzo borse europee. Il Ftse Mib guadagna lo 0,3%, mentre il Dax e il Ftse 100 avanzano dello 0,1%. A Wall Street Nasdaq, S&P 500 e Dow Jones si attestano tutte sul +0,3%.
Tra le materie prime, tornano a salire le quotazioni del greggio con il Brent (+1,9%) a 71,4 dollari e il Wti (+2,1%) a 68,9 dollari al barile, sostenute in parte dalla temporanea sospensione delle attività produttive nel Golfo del Messico per l’allerta legata alla tempesta Ida.
Lukoil, il secondo produttore di petrolio della Russia, ha registrato il suo fatturato trimestrale più alto in quasi tre anni a seguito di un rimbalzo dei prezzi dell’energia.
Il rilancio del free cash flow consentirà probabilmente alla società di aumentare i pagamenti dei dividendi. Le entrate di Lukoil sono aumentate di più del doppio a 2,2 trilioni di rubli (29,8 miliardi di dollari) nel secondo trimestre rispetto all’anno precedente, superando le stime degli analisti. L’utile netto è salito a 189,8 miliardi di rubli, il più alto in sette trimestri, battendo anche in questo caso le stime degli analisti.
Il FCF ha raggiunto i 112,2 miliardi di rubli nel secondo trimestre, portando il totale a 275,8 miliardi di rubli nella prima metà dell’anno. Lukoil ha promesso l’equivalente di almeno il 100% del suo FCF rettificato come dividendo.
Royal Dutch Shell ha temporaneamente interrotto le produzioni presso 4 piattaforme nel Golfo del Messico per l’allerta dovuta alla Tempesta Ida. La multinazionale ha già avviato le operazioni di evacuazione del personale non essenziale. Sulla stessa linea anche le altre compagnie, da BP a BHP, Chevron ed Equinor.
La tempesta tropicale Ida, che si sta rafforzando e potrebbe presto diventare un uragano, è attesa raggiungere le principali aree di produzione petrolifera dalla giornata odierna ed in particolare nel weekend. Lo stato della Luisiana ha già dichiarato lo stato di emergenza ed allertato i residenti.