Mps – Possibile interesse di Mediocredito Centrale per gli asset fuori dal perimetro di interesse di UniCredit

Mediocredito Centrale è pronta ad entrare nella data room di Mps per verificare gli attivi destinati a rimanere fuori dal perimetro di interesse di UniCredit.

Lo si apprende da Il Sole 24 Ore, secondo cui l’istituto guidato da Bernardo Mattarella avrebbe infatti firmato un accordo di riservatezza per accedere alla data room e analizzare le attività della banca senese.

Il focus di Mediocredito Centrale sarebbe rivolto in particolare alle filiali di Sicilia e Puglia, dove UniCredit è presente in maniera significativa, ma è realistico che il raggio d’azione sia destinato ad allargarsi man mano che gli esiti della due diligence condotta dalla stessa UniCredit saranno più chiari.

Il possibile intervento di Mediocredito Centrale, su cui da tempo si rincorrono i rumor, potrebbe risultare importante per fare fronte alle richieste che l’Antitrust potrebbe muovere all’istituto di piazza Gae Aulenti per le sovrapposizioni degli sportelli in alcune aree del Paese.

Secondo indiscrezioni riportate da Il Corriere della Sera, ci sarebbe l’ipotesi che Mediocredito Centrale rilevi il marchio Mps, mettendo eventuali nuove attività sotto questa
insegna.

Tornando al perimetro destinato a rimanere fuori dai radar di UniCredit, il Sole 24 Ore riporta che potrebbe comprendere le strutture centrali di Siena, oltre a Mps Fiduciaria, Mps Capital Services, il Leasing e il Factoring, così come il Consorzio Operativo (il centro di sviluppo dei servizi informatici).

Anche Il Messaggero ha riportato questi rumor, aggiungendo tuttavia che il Tesoro, primo azionista di Mps, con il 64,2% del capitale, è intenzionato a scongiurare lo smembramento della banca senese.

La lettera di intenti sottoscritta lo scorso 29 luglio con il MEF dà tempo fino all’8 settembre a UniCredit per la selezione degli asset, ma è probabile una proroga almeno di un altro mese, anche se a metà settembre potrebbe aversi un quadro più chiaro della situazione.

Per quanto riguarda la possibile struttura societaria dell’operazione, Il Sole 24 Ore riporta di uno scorporo non proporzionale di Mps, con possibile assegnazione agli azionisti di minoranza di un’opzione asimmetrica, che consentirebbe di ottenere azioni UniCredit una volta conclusa l’operazione, dando però contestualmente la possibilità di mantenere una quota nella cosiddetta bad bank ex Mps.

Intorno alle 09:45 a Piazza Affari il titolo guadagna il 2,2% a 1,14 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,2 per cento.