La futura governance di Generali torna di nuovo al centro dei rumor. L’attenzione nei prossimi mesi sarà rivolta alla composizione del nuovo cda, dato che quello attuale andrà in scadenza nella primavera del 2022, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2021. Il tutto si intreccia anche con la definizione dei nuovi vertici.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, da un lato ci sarebbero alcuni importanti azionisti della compagnia triestina, in primis Francesco Gaetano Caltagirone (secondo socio con il 5,60% del capitale) che spingerebbe per un deciso cambiamento, e, dall’altro, un altro fronte, riconducibile a Mediobanca (primo azionista con il 12,93% del capitale), meno propenso a un deciso cambio di passo o, comunque, più incline a far emergere qualsiasi svolta a seguito di un confronto interno al cda e agli organi preposti.
Nel cda tenutosi lo scorso 2 agosto, che ha approvato la semestrale, l consiglio ha deciso l’avvio di attività preparatorie della procedura per la definizione dell’eventuale lista di candidati che dovrà predisporre il board stesso.
Secondo quanto si apprende dal giornale, il comitato nomine sarebbe già al lavoro in tal senso al punto da aver calendarizzato alcune riunioni chiave. Il tutto allo scopo di arrivare al cda fissato per il prossimo 27 settembre con una proposta da sottoporre al board.
Un elemento importate potrebbe essere un prossimo confronto con l’attuale Group Ceo, Philippe Donnet, per sondarne la disponibilità a far parte della nuova lista.Il manager di recente ha ribadito di essere concentrato sull’esecuzione dell’attuale piano industriale e sulla predisposizione delle linee guida di quello nuovo.
Nel caso non fosse trovato un punto di incontro, il giornale ipotizza la creazione di tre diverse liste: una promossa da Caltagirone, un’altra sponsorizzata da Mediobanca e una in capo ad Assogestioni come espressione del mercato.
In merito al futuro vertice del Leone di Trieste, accanto alla riconferma di Donnet, il Sole 24 Ore riporta la possibilità di una possibile promozione di manager interni, con l’introduzione della figura del direttore generale.
Un’ipotesi in tal senso potrebbe essere la nomina di Luciano Cirinà (attuale responsabile di Austria, Cee e Russia) quale nuovo Ceo e di Sandro Panizza (attuale Group Chief Insurance & Investment Office) come direttore generale, a cui affiancare un presidente con un ampio background internazionale. Il giornale cita anche Giovanni Liverani (attuale responsabile della Germania) come potenziale Ceo, oltre a possibile manager esterni (Marco Morelli, adesso in Axa, Matteo Del Fante, attuale Ad di Poste Italiane, e Marco Greco, attuale Ceo di Zurich).
Intorno alle 10:20 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,2% a 17,34 euro, mentre l’indice di settore lascia sul terreno lo 0,3 per centro.