Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,1% e in direzione opposta rispetto all’analogo indice europeo (+0,3%), beneficiando solo in parte della risalita del comparto bancario (+0,4%) e muovendosi in controtendenza rispetto al Ftse Mib (+0,1%).
Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, possibile entro la fine dell’anno, anche se un intervento troppo prematuro potrebbe rivelarsi molto dannoso visto il clima di incertezza alimentato da debolezze nell’economia Usa e la proliferazione della variante Delta. Nel frattempo, la BCE ridurrà il ritmo di acquisto titoli nell’ambito del programma PEPP.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.
La seduta positiva del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali sul Ftse Mib prevalgono gli acquisti su Banca Generali (+0,2%) e Azimut (+0,4%), che prosegue gli investimenti nell’economia reale.
Sul listino principale recupera Nexi (+0,7%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA. Sottotono Exor (-0,3%), fresca di conti.
Sul Mid Cap frenano Cerved (-1,7%) , che ha visto terminare l’Opa promossa da Castor, e doValue (-2,1%). Ok Banca Ifis (+1%) e BFF Bank (+0,7%), il cui cda ha convocato l’assemblea sul dividendo.
Sullo Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.