Fervi (Aim) – Con Rivit si rafforza il distretto emiliano del MRO, i ricavi balzano a 50 mln

Il Gruppo emiliano prosegue la strategia di M&A con l’acquisizione di Rivit, confermando l’obiettivo di affermarsi come uno dei principali player a livello europeo nel settore MRO (maintenance, repair and operations). Un’operazione dalle dimensioni rilevanti e che consente al Gruppo di quasi raddoppiare i ricavi – 50 milioni consolidato proforma 2021 – rispetto al 2020, ampliando l’offerta prodotti e aprendo nuovi canali distributivi nei settori industriale e dell’edilizia. Rafforzata, inoltre, la presenza internazionale, con l’ingresso in Africa e in India.

La scorsa settimana, Fervi ha annunciato l’acquisizione del 100% di Rivit, società specializzata nella fornitura di sistemi di fissaggio, utensili e macchine per l’assemblaggio e la deformazione della lamiera.

“Un’operazione che abbiamo fortemente voluto e che abbiamo portato a termine nonostante la pandemia e le incertezze connesse, poiché riteniamo possa permetterci di sfruttare sinergie commerciali e di prodotto che coniugano le best practices del Gruppo e della neo acquisita, players presenti sul medesimo mercato di riferimento da oltre 40 anni” dichiara il Direttore Generale di Fervi, Guido Greco.

Il prezzo netto complessivo di acquisto è stato determinato in 17,55 milioni, finanziato per il 40% con la liquidità disponibile e per la restante parte tramite linee di credito, con la previsione che verranno comunque rimborsate tramite la generazione di cassa.

Viene dunque confermato il percorso di crescita per linee esterne dopo le acquisizioni di Sitges e di Vogel-Germany e così come annunciato in sede di Ipo nel 2018, all’interno della più ampia strategia del Gruppo che mira a diventare uno dei player europei di riferimento nel settore MRO (maintenance, repair and operations).

“Ulteriore aspetto è la contiguità territoriale – le principali società del Gruppo, Fervi, Rivit e Riflex si trovano nel raggio di 50 chilometri – il che alimenta ed accelera la creazione del distretto emiliano delle forniture di attrezzature professionali che ci auguriamo negli anni possa svilupparsi portando ulteriore benessere nella nostra Regione”.

Elemento che rafforza ulteriormente il legame con il territorio e da non sottovalutare anche in ottica di ulteriori operazioni di M&A, “dato che nell’area ci sono anche altre opportunità per allargare il Gruppo”.

Ampliamento dell’offerta e maggiore internazionalizzazione

Come detto, Rivit è un’azienda specializzata nella fornitura di sistemi di fissaggio, utensili e macchine per l’assemblaggio, che si rivolge in particolare ai settori automotive, carrozzeria industriale, elettronica, elettrodomestici, lattoneria, carpenteria e coperture metalliche.

Da un punto di vista strategico, l’acquisizione consente di ampliare l’offerta del Gruppo con oltre 45.000 referenze, sviluppando sinergie commerciali e aprendo nuovi mercati di sbocco.

“Oltre a rivolgersi al segmento della rivendita tradizionale, nel quale già operiamo, l’offerta di Rivit è destinata anche al settore industriale e dell’edilizia” spiega Greco. “Contiamo quindi di far leva sulla rete vendita consolidata della neo acquisita per proporre i nostri prodotti anche in due nuovi canali dove non eravamo presenti”.

A ciò si aggiunge l’opportunità da rafforzare la presenza internazionale del Gruppo, sia nei paesi dove Rivit è presente con società controllate (Marocco e India), sia tramite i distributori attivi in 60 paesi, in larga parte complementari a quelli attuali di Fervi, con l’obiettivo di portare la quota del fatturato complessivo estero intorno al 40% del totale.

L’operazione consentirà, infatti, da un lato di consolidare la presenza in Europa e dall’altro l’entrata in mercati extraeuropei. “L’impianto in Marocco di Rivit rappresenta per noi la porta d’ingresso per il mercato africano, mentre l’India è un mercato con enormi potenzialità”.

“In particolare, in prospettiva in India potremmo realizzare nuove fabbriche locali per la produzione di dischi lamellari di Riflex, dato che al know how produttivo delle macchine abbiamo aggiunto i contatti con i fornitori di materie prime” dichiara il Direttore Generale.

Un notevole salto dimensionale: i ricavi raddoppiano a 50 milioni

Dal punto di vista dimensionale l’operazione permette di raggiungere un fatturato di Gruppo a regime di circa 50 milioni, sostanzialmente raddoppiato rispetto al 2020 e in aumento di oltre il 70% rispetto ai livelli pre-Covid del 2019.

“Con questa acquisizione abbiamo notevolmente accelerato i piani di crescita presentati in sede di Ipo nonostante gli effetti della pandemia a livello globale, avendo ora davanti prospettive ancora più interessanti con il progressivo ritorno alla normalità”.

Da sottolineare, inoltre, che Rivit presenta livelli di marginalità (Ebitda margin del 17,6% nel 2020) sostanzialmente in linea a quelli storici di Fervi, garantendo il mantenimento di una solida generazione di cassa, senza quindi appesantire il profilo finanziario del gruppo.

“Chiaramente, le maggiori dimensioni ci permetteranno di sfruttare le economie di scala, sfruttando inoltre le sinergie commerciali e alleggerendo i costi attraverso una razionalizzazione della struttura”.

“L’aver trovato una realtà con una cultura aziendale molto simile a quella del Gruppo Fervi – prosegue il Direttore Generale – faciliterà il processo di integrazione, che vedrà Rivit mantenere la propria autonomia (come già successo per le altre acquisizioni) all’interno della strategia del Gruppo”.

L’outlook si conferma positivo e l’M&A resta centrale nella strategia

Per l’intero 2021, quindi, l’outlook si conferma molto positivo, con l’importante crescita di volumi e l’incremento dei prezzi di listino che dovrebbero compensare l’aumento dei costi delle materie prime e di logistica legati agli effetti della crisi pandemica, mantenendo una marginalità invariata.

Il tutto con la previsione di accelerare ulteriormente il percorso di crescita nei prossimi anni, confermando la strategia basata su un mix di espansione organica e per linee esterne.

“Abbiamo già accelerato rispetto al piano iniziale presentato in sede di Ipo nel 2018 nonostante nel mezzo ci sia stato un anno e mezzo di pandemia globale” dichiara Greco. “Il salto dimensionale dato dall’acquisizioni Rivit e le grandi opportunità anche a livello internazionale ci rendono fiduciosi per gli step successivi, lasciando intravedere prospettive di crescita molto tangibili”.

“Abbiamo raggiunto un consolidato di quattro aziende con un fatturato pro-forma di 50 milioni e una redditività sostenibile, puntando a mantenerla nel range del 15-18% con una generazione di cassa che ci garantirà le risorse necessarie ai nostri piani di sviluppo”.

In tale scenario, l’attività di M&A continuerà a ricoprire un ruolo fondamentale nella strategia di Fervi, puntando ad acquisizioni in grado di migliorare la value proposition lungo le tre direttici di prodotto, canale,  geografia e che non abbiano effetti diluitivi sulla redditività.

“La massa critica raggiunta da Fervi consente di guardare potenziali target di sempre maggiori dimensioni, continuando a valutare opportunità sempre in un’ottica di non fare turnaround. Puntiamo a rilevare aziende sane e in salute che possano da subito contribuire alla crescita complessiva del Gruppo” conferma il Direttore Generale.

Borsa

Un solido business model che ha consentito una crescita organica del 100% negli ultimi 10 anni, passando dai 10 milioni del 2011 ai 20 milioni del 2021 della sola Fervi, e che salgono fino a 50 milioni considerando il consolidato di Gruppo.

“Numeri che confermano quella che è la nostra strategia di crescita organica e di far crescere all’interno del Gruppo le singole realtà, a dimostrazione di un track record di successo nell’M&A, ma che riteniamo non essere stati ancora recepiti appieno dal mercato”.

Dal debutto all’Aim nel marzo 2018 a un prezzo di 15,50 euro, il titolo viaggia ora in area 13 euro, non avendo ancora riagganciato i livelli pre-pandemia nonostante un recupero di oltre il 50% dai minimi di marzo 2020.

“Pur essendo un titolo poco scambiato e una società attiva in un settore industriale ‘tradizionale’ e non appartenente alla cosiddetta new economy, Fervi presenta sia le caratteristiche di un titolo sia value sia grotwh” afferma Greco.

“Da un lato, infatti, abbiamo pagato sin dal primo anno di quotazione dividendi agli azionisti e abbiamo posto come regola il pagamento di un pay-out del 25-30% ogni anno, a conferma dei solidi fondamentali e dei buoni livelli di redditività”.

“Dall’altro siamo cresciuti e manteniamo prospettive di crescita significative, con in programma di fare ulteriori acquisizioni e con una capacità di generare cassa che garantisce una solida struttura finanziaria” conclude il Direttore Generale di Fervi.

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