Iniziative Bresciane (Aim) – “Soddisfatti del 1H 2021, ora i cantieri per accelerare la Road Map al 2023”

Iniziative Bresciane (INBRE) ha archiviato il primo semestre 2021 con ricavi netti consolidati aumentati su base annua del 19% a 10,9 milioni. In crescita a doppia cifra anche la gestione operativa, con Ebitda ed Ebit saliti rispettivamente del 12,5% a 7,4 milioni e del 17% a 3,6 milioni, e l’utile netto di gruppo, balzato del 57% a 2,3 milioni.

“Numeri di cui siamo soddisfatti e che si confermano in linea con le nostre attese, a dimostrazione della solidità di un gruppo che, forte di un’esperienza più che ventennale, è riconosciuto quale operatore di riferimento a livello nazionale nel settore delle energie rinnovabili” afferma Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane in un’intervista rilasciata a Market Insight.

Anzitutto, la dinamica a livello di top line ha beneficiato in maniera significativa dell’aumento della componente prezzo dell’energia elettrica rispetto al medesimo periodo del 2020, a fronte di una produzione idroelettrica stabile rispetto al semestre di confronto e pari a 80,3 GWh.

“La tendenza mensile – evidenzia Rizzi – è stata influenzata, già da inizio 2021, dal progressivo incremento della domanda, tornata sui valori pre-pandemia, e dall’impennata dei prezzi internazionali dei prodotti petroliferi fino a giugno, mese nel quale il PUN medio mensile ha superato gli 84 €/MWh con un balzo di oltre il 200% rispetto ai valori del 2020”.

“A parità di produzione, quindi, la crescita del valore dell’energia è un aspetto positivo per noi, in particolare per quanto riguarda gli impianti non incentivati, sebbene rappresentino poco più del 10% del portafoglio del Gruppo in termini di valorizzazione”.

Il trend in crescita del prezzo dell’energia elettrica non si è interrotto e, anzi, ha acquisito ulteriore forza, cosa che “ci ha portati a fissare i prezzi di vendita a termine dell’energia prodotta dagli impianti non soggetti a incentivo”. Di certo, “continueremo a seguire con attenzione l’evoluzione del valore dell’energia e dei parametri macro economici che ne influenzano l’andamento”.

Dal punto di vista operativo, continua il manager, “benché il semestre abbia visto un aumento del numero di centrali idroelettriche, la produzione si è mantenuta sui livelli del pari periodo 2020 a causa del ritardo di alcuni mesi nella connessione alla rete elettrica nazionale, e quindi della conseguente entrata in funzione, di alcuni dei sei nuovi impianti ultimati”. Dinamica che si è aggiunta ai “ritardi dovuti al fermo dei cantieri imposto dalla pandemia, che ha chiaramente influito sulla tabella di marcia di tutte le nuove iniziative, ma che comunque incidono solo marginalmente a livello di Gruppo”.

Tra l’altro, “sebbene connessi alla rete, alcuni di questi nuovi impianti sono entrati in funzione nel periodo irriguo, durante il quale l’uso agricolo della risorsa idrica è prevalente su quello industriale ed idroelettrico”.

Inoltre, precisa Rizzi, “i ricavi relativi alle tre centrali in Provincia di Lucca non sono entrati nel perimetro di consolidamento, in quanto le stesse sono state acquisite a ridosso della chiusura del primo semestre, e verranno quindi consolidati nel secondo semestre”.

Pertanto, alla luce di ciò, “i dati sulla generazione idroelettrica confermano ancora una volta la solidità del nostro business e ci spronano a procedere con determinazione con l’obiettivo di attuare il programma industriale secondo le tempistiche previste”.

Infatti, il secondo semestre 2021 vedrà i frutti di quanto seminato nella prima parte dell’anno. “Con il termine della stagione estiva, che detta i tempi del periodo irriguo, – spiega il DG – entreranno a regime le sei centrali di nuova costruzione, con potenza installata di 1,8 MW, con una produzione annua attesa di circa 9,2 GWh”.

Inoltre, “beneficeremo dell’apporto dei tre impianti in Provincia di Lucca, che hanno potenza installata complessiva pari a 4,7 MW e produzione annua attesa di circa 8,4 GWh”.

Non solo. “Abbiamo in corso di sviluppo quindici iniziative, a partire dal Progetto Fiume Arno, che prevede la realizzazione di 12 impianti con potenza concessoria totale di 9,5 MW. I cantieri sono stati avviati e verranno conclusi entro la fine del 2022. Riteniamo, tuttavia, di riuscire a terminare alcuni impianti già nei primi mesi del 2022, che quindi potranno entrare in funzione in primavera”.

Per le restanti iniziative, invece, “abbiamo già ottenuto la concessione. Entro fine anno dovremmo completare l’iter per l’autorizzazione unica e nei primi mesi del 2022 potremo avviare i relativi cantieri che dureranno circa un anno”.

“Ci si prospetta un periodo di intenso impegno per la realizzazione dei progetti previsti dal piano industriale; potremo quindi raccogliere i frutti di tutto il lavoro fatto in quest’ultimo triennio”, afferma con soddisfazione il manager.

Un ulteriore importante passo fatto da INBRE è la recente emissione del prestito obbligazionario sustainability-linked di 4 milioni con durata di 6 anni e sottoscritto interamente da UniCredit.

“L’operazione, che ci permette di rafforzare la collaborazione con un primario player a livello nazionale e non solo, è volta a supportare la biodiversità delle aree in cui siamo presenti, consolidare la crescita sostenibile dell’intero Gruppo e promuovere la mobilità sostenibile”.

Inoltre, è stato negoziato un sistema di pricing che “ci consente di mitigare il rischio derivante dall’aumento dei tassi di interesse con un meccanismo di riduzione del tasso fisso dell’operazione collegato al raggiungimento degli obiettivi di attenuazione, compensazione e ripristino ecologico prefissati”.

Tra i progetti di biodiversità, che coprono circa il 60% del parco impianti, vi è anche “il ripristino e il miglioramento della condizione ecologica degli habitat fluviali naturali anche attraverso il ripopolamento di specie ittiche in collaborazione con gli Enti competenti e i consorzi irrigui”.

In tema di e-mobility, conclude Alberto Rizzi, “considerata la posizione molto vicina alle aree urbane, che si presta bene ad un uso plurimo, abbiamo già previsto che 6 delle 12 centrali in costruzione sul fiume Arno saranno dotate di colonnine elettriche di ricarica con modalità di utilizzo da definire con gli Enti Locali e che potranno essere fruibili anche dal pubblico”.

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