Nelle sedute dal 27 settembre all’1 ottobre il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in calo del 6% rispetto al -8,9% dell’Euro Stoxx Tecnologia e al -1,4% del Ftse Mib.
Ottava negativa per le borse europee, con il sentiment frenato da diversi fattori di incertezza. Innanzitutto, il prossimo avvio del tapering e le pressioni inflazionistiche, nonostante le rassicurazioni delle banche centrali. Pesano anche i dubbi legati alla crisi energetica e ai rischi provenienti dalla Cina, con il caso Evergrande e la stretta regolamentare del governo.
Tornando a Piazza Affari e al comparto tech, Stm termina i 5 giorni in calo del 5,5%, frenata dai timori per l’impatto della crisi energetica in Cina sulla supply chain. In rosso anche Telecom Italia (-3,9%) che insieme a Leonardo, CDP Equity e Sogei ha presentato al Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale una proposta di partenariato pubblico-privato per la creazione del Polo Strategico Nazionale (PSN).
Negative le mid cap, tra cui Antares Vision (-3,5%) che emesso titoli obbligazionari unsecured e non convertibili per 40 milioni e ha fornito a Baikalsea, uno dei maggiori produttori di acqua minerale in Russia, un sistema di tracciabilità.
Tra le aziende a minor capitalizzazione avanza Digital Bros (+15%), che ha diffuso i risultati al 30 giugno 2021.
Anche Gpi ha diffuso i conti relativi al primo semestre 2020, così come Softlab.
Si è chiusa anticipatamente l’offerta di obbligazioni di Wiit per massimi 150 milioni, avendo raggiungo il massimo importo.
Con riferimento all’opa su Retelit, il fondo Asterion ha superato la soglia del 66,67% da cui discende l’obbligo per l’Offerente di pagare il corrispettivo addizionale di 0,10 euro per azione a tutti gli aderenti all’offerta.