Mercati – Prevista apertura positiva in Europa

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sopra la parità, in un mercato che continua a valutare le crescenti pressioni inflazionistiche che pesano sul recupero dell’economia globale, mentre ha preso il via la nuova stagione delle trimestrali.

Altra giornata con pochi spunti ieri a Wall Street, con i principali indici americani che hanno scambiato in un range piuttosto stretto accelerando nel finale grazie al settore tecnologico e interrompendo una striscia di tre sedute di ribassi.

Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,7% e lo S&P 500 lo 0,3%, mentre il Dow Jones ha terminato invariato.

Tra i mercati asiatici, stamane, in rimonta Tokyo con il Nikkei salito di circa l’1,5%, in vista del ritorno alle urne in Giappone a fine mese. Sulla parità Shanghai, mentre Hong Kong è rimasta chiusa per festività.

I mercati continuano a valutare la resilienza della ripresa dell’economia alle tensioni nella supply chain globale, al rialzo dei prezzi dell’energia e alla prospettiva di una riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali

I dati diffusi ieri hanno evidenziato la tenuta dell’inflazione Usa sopra il 5%, con una crescita a settembre del 5,4%, il balzo maggiore da 13 anni. Le previsioni sono per un’ulteriore salita nei prossimi mesi, mettendo in dubbio la tesi secondo cui il rialzo dei prezzi sarebbe un fenomeno transitorio.

Intanto, dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve è emersa la possibilità di una riduzione da 15 miliardi al mese nel piano di acquisti asset da 120 miliardi di dollari a partire da novembre o da dicembre, per poi chiuderlo entro metà del 2022.

Se da una parte sembra quindi confermata l’intenzione di procedere a un graduale ritiro degli stimoli, dall’altra aumenta il numero di consiglieri che si aspetta un rialzo dei tassi entro la fine del prossimo anno.

Per quanto riguarda i risultati societari, oggi verranno pubblicate le trimestrali di Bank of America, Wells Fargo, Morgan Stanley e Citigroup, dopo la diffusione dei conti ieri di JP Morgan e BlackRock.

Sul fronte macro, i prezzi alla produzione in Cina a settembre sono aumentati del 10,7% su base annua a causa dell’aumento del costo delle materie prime, segnando il nono mese consecutivo di rialzi e il dato più elevato da 25 anni.

I prezzi al consumo, invece, sono aumentanti dello 0,7% su base annua, al di sotto dell’incremento dello 0,9% previsto dagli analisti e da quello dello 0,8% registrato il mese precedente.

L’agenda di oggi prevede inoltre i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e l’indice dei prezzi alla produzione a settembre negli Stati Uniti.