Banche (-2,6%) – Ottava in spolvero per Banco Bpm (+3,9%) e Banca Finnat (+2,5%)

Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un calo del 2,6% e facendo peggio dell’analogo indice europeo (-0,7%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,3%) di chiudere in territorio positivo.

Sui mercati l’attenzione rimane sull’avvio del tapering da parte della Fed, che dovrebbe partire entro la fine dell’anno e concludersi a metà 2022, a seguito della robusta crescita che stanno registrando gli Stati Uniti.

Sotto osservazione sono anche le possibili conseguenze che potrebbero scaturire dalle difficoltà del colosso immobiliare cinese Evergrande.

In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta sull’andamento dei contagi, con una dose di preoccupazione per la variante Delta, e sulla prosecuzione della campagna vaccinale.

In questo scenario, con lo spread che ha oscillato in area 105-111 pb, sul comparto bancario sono prevalse le vendite.

Sul Ftse Mib scatta Banco Bpm (+3,9%), che a breve alzerà il velo sul nuovo piano strategico. Bene Mediobanca (+2,1%), in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio e dell’assemblea chiamata a dare il via libera alle modifiche alla governance. Frena UniCredit (-2,3%), al lavoro sul nuovo piano industriale che dovrebbe essere presentato a novembre e cui Fitch ha confermato rating e outlook.

Sul Mid Cap frena Mps (-1,7%), in attesa degli sviluppi relativi al negoziato Tesoro-UniCredit. Tenta un recupero Carige (+0,5%), aspettando novità sulla cessione della quota di controllo e che ha emesso un bond da 750 milioni. Ok Popolare di Sondrio (+1,4%), che prosegue l’iter per la trasformazione in Spa.

Sullo Small Cap sottotono Banca Profilo (-0,2%), in attesa di novità sulla vendita della partecipazione di maggioranza. Sugli scudi Banca Finnat (+2,5%), il cui cda ha approvato la distribuzione di un dividendo pari a 0,01085 euro e che è stata arranger e investitore nell’emissione di un minibond.