Il Gruppo Snam archivia i primi nove mesi 2021 con ricavi totali in crescita su base annua del 14,9% a 2.334 milioni, per effetto della crescita dei ricavi regolati (+8,3% a 2.069 milioni, l’88,6% del fatturato totale) e di quelli dei nuovi business della transizione energetica (più che raddoppiati a 245 milioni, il 10,5% del totale), con riferimento in particolare all’efficienza energetica.
L’EBITDA adjusted segna un +2,8% a 1.716 milioni, per la positiva performance del business regolato (+48 milioni, +2,9%).
L’EBIT adjusted si consolida a 1.115 milioni (+0,9%), a seguito di maggiori ammortamenti e svalutazioni (+6,4% a 601 milioni) dovuti principalmente all’entrata in esercizio di nuovi asset.
L’utile netto adjusted di gruppo migliora del 7,4% a 938 milioni, beneficiando anche del contributo delle partecipate e della continua ottimizzazione della struttura finanziaria.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2021 cifra in 13.806 milioni, in aumento di 914 milioni rispetto a 12.892 milioni di fine 2020, per l’acquisizione della partecipazione in De Nora, per la crescita del piano investimenti, del capitale circolante legato allo sviluppo del business dell’efficienza energetica e per un effetto stagionale dovuto all’attività di bilanciamento.
Gli investimenti tecnici crescono del 13,6% a 866 milioni e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (697 milioni vs 634 milioni nei 9M20) e stoccaggio di gas naturale (104 milioni vs 91 milioni nei 9M20). Con riferimento al core business regolato, Snam conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2021.
Il Cda ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2021 pari a 0,1048 euro per azione, con pagamento a partire dal 26 gennaio 2022, con stacco cedola il 24 gennaio e record date 25 gennaio.
In linea con gli impegni per il contenimento delle emissioni inquinanti e nell’ottica del raggiungimento dell’annunciato obiettivo “net zero” al 2040, il management ha posto nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di metano: -55% al 2025 su base 2015 (vs -45% del precedente target), obiettivo più ambizioso di quello raccomandato dalla Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0.
Infine, la società guidata da Marco Alverà ha ottenuto il Gold Standard da UNEP (Environment Programme delle Nazioni Unite) relativamente al framework OGMP 2.0 per la completezza della rendicontazione delle proprie emissioni di metano e i target di riduzione.