Mercati – Europa incerta con Milano sulla parità, attesa per dati macro Usa

Variazioni contenute per le borse europee, mentre i futures di Walol Street viaggiano in frazionale ribasso dopo la chiusura piatta di ieri per Dow Jones, S&P500 e Nasdaq. A Piazza Affari il Ftse Mib è sostanzialmente invariato in area 27.860 punti. Poco mossi anche il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%).

Gli operatori valutano l’esito dell’incontro fra presidente statunitense Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping, concordi nel puntare ad una stabilizzazione delle relazioni tra le due superpotenze, anche se il vertice non ha prodotto un’intesa concreta.

Intanto i mercati continuano a monitorare il rischio che le banche centrali accelerino il ritiro degli stimoli monetari a causa dell’elevata inflazione. In programma oggi gli interventi di diversi esponenti della Federal Reserve, oltre a un discorso del presidente della Bce Christine Lagarde, che ieri ha nuovamente escluso quasi per certo un rialzo dei tassi nel 2022 da parte dell’Eurotower.

Nel frattempo, cresce l’attesa per la decisione di Biden sul prossimo chairman della banca centrale americana, che verrà scelto fra l’attuale numero uno Jerome Powell, il cui mandato scade a febbraio, e Lael Brainard.

Dall’agenda macroeconomica è giunta la lettura definitiva di ottobre sull’inflazione in Italia, con il dato armonizzato UE in accelerazione al 3,2% annuo, oltre alla stima preliminare del Pil del terzo trimestre dell’Eurozona, in linea con le attese (+2,2% trimestrale, +3,7% tendenziale). Attesi nel pomeriggio i numeri su produzione industriale e vendite al dettaglio statunitensi a ottobre.

Sul Forex l’euro/dollari si attesta a 1,136 mentre il cambio tra biglietto verde e yen viaggia in area 114,25.

Tra le materie prime, modesti rialzi per le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 82,5 dollari e il Wti (+0,5%) a 80,1 dollari, con gli operatori ancora in attesa di capire se la Casa Bianca farà ricorso alle riserve strategiche per raffreddare i prezzi.

Intanto, la Federal Networks Agency tedesca ha sospeso temporaneamente l’iter di approvazione per il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania, facendo schizzare i benchmark europei del gas del 12% circa.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund rimane in area 121 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,97%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Telecom Italia (+2%), Nexi (+1,3%) e Interpump (+1,1%) mentre arretrano Amplifon (-1,6%), Banca Generali (-1,1%) e Generali Assicurazioni (-0,9%).