Bper ha rimarcato al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), azionista di maggioranza di Carige con l’80% del capitale, di essere disponibile a rimanere sul tavolo del negoziato per acquisire la banca ligure, chiedendo però la concessione di un’esclusiva.
La banca modenese ha infatti comunicato al fondo “la propria disponibilità a fornire i chiarimenti richiesti e ad effettuare gli approfondimenti ritenuti necessari, oltreché a verificare congiuntamente le ipotesi alla base dell’offerta” per Carige, “il tutto nel contesto di un adeguato regime di esclusiva”.
Bper sembra dunque disposta a un confronto con il FITD sull’impianto della proposta vincolante presentata lo scorso 14 dicembre, che prevede l’acquisizione l’88,3% di Carige, di cui l’8,3% detenuto da Cassa Centrale Banca, al prezzo simbolico di 1 euro, e successivamente il lancio di un’Opa sul restante 11,7% a 0,80 euro per azione. La banca emiliana ha posto come condizione che il FITD effettui una ricapitalizzazione preventiva in Carige per 1 miliardo.
Il FITD, al termine del consiglio tenuto giovedì 16 dicembre, ha spiegato che la manifestazione di interesse presentata da Bper per Carige “presenta termini e condizioni da approfondire” e che allo stato, in particolare, per quanto riguarda il livello di ricapitalizzazione richiesto per la banca ligure, “non risulta conforme alle previsioni statutarie (art. 35) relative agli interventi del tipo in questione”.
Il fondo, in base all’articolo 35 dello statuto, può effettuare interventi preventivi nel limite massimo del 50% dei contributi versati dal sistema bancario nell’anno precedente. Tale soglia può essere aumentata in via straordinaria di un ulteriore 20%, con l’esborso massimo che può arrivare a massimi 600-700 milioni.
Ora il mercato resta in attesa di ulteriori sviluppi. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, ormai scaduta l’offerta iniziale presentata da Bper, quest’ultima, dopo avere espresso la propria disponibilità a ragionare su nuove basi, chiede il negoziato venga ripreso sulla base di un esclusiva, in modo da poter ragionare su spazi di manovra senza dover fare i conti con altri operatori potenzialmente interessati. Inoltre, l’esclusiva dovrebbe essere concessa in tempistiche ritenute ragionevoli; in tal caso potrebbe essere rispettata la scadenza del 31 gennaio 2022 indicata dall’istituto emiliano per arrivare a un accordo definitivo.
Secondo quanto riporta il quotidiano, Bper resta convinta di essere l’unica banca (è molto remota l’ipotesi dell’intervento di un fondo di private equity; i rumor citano Cerberus) in grado di proporre un progetto industriale che possa dare una prospettiva a Carige. “L’offerta avrebbe consentito di risolvere in modo definitivo le problematiche di Carige, a tutela della clientela, dei suoi azionisti di minoranza nonché di tutti gli altri stakeholder”, aveva sottolineato Bper nel presentare l’offerta non vincolante.
In particolare, un’eventuale integrazione Bper-Carige consentirebbe di ridurre i costi legati all’efficientamento della banca ligure in merito ai potenziali esuberi, che su base stand alone potrebbero essere circa 1.300-1.400 su un totale di 3.300.
Il mercato e la banca modenese restano in attesa della nuova risposta da parte del FITD.il quale avrebbe fornito una precisazione, cioè che il suo intervento a norma di statuto deve seguire il principio del “minor onere”, nel senso che il costo di un intervento preventivo su una banca in difficoltà realizzato mediante la ricapitalizzazione preventiva, come nel caso di Carige, non può essere più costoso rispetto a quello di un’eventuale liquidazione. Solo una volta accertato che la ricapitalizzazione preventiva comporti effettivamente un minore costo, allora si può decidere di intervenire nei limiti imposti dallo statuto.
Secondo indiscrezione riportate da Il Messaggero, la mossa di Bper per rilevare l’istituto ligure sarebbe stata concordata con la BCE, la Banca d’Italia e il Governo per creare un terzo polo che potrebbe comprendere in un secondo tempo la Popolare di Sondrio.
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari i titoli Carige guadagnano lo 0,8% a 0,75 euro, mentre le azioni Bper cedono lo 0,1 per cento a 1,79 euro. L’indice di settore lascia sul terreno lo 0,3 per cento.