Servizi Finanziari (-1,8%) – Male Exor (-3,7%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un ribasso dell’1,8% e al di sotto dell’analogo indice europeo (-1,1%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,8%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1,8%).

In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus è rimasto sull’andamento dei contagi e sulle possibili nuove restrizioni, oltre che sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto potrebbero essere gestibili.

L’attenzione è tornata anche sulla possibile stretta monetaria prima del previsto da parte della Fed per contrastare le pressioni inflazionistiche.

Lo stop del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib scattano i realizzi su Azimut (-3%), che ha rafforzato la partnership con Mamacrowd e prosegue negli investimenti nell’economia reale.

Sul listino principale stop per Nexi (-0,7%), con l’incorporazione di Nexi diventata efficace e con S&P che ha alzato il rating. In rosso Exor (-3,7%), che di recente ha siglato un accordo per la cessione di PartnerRe a Covéa.

Sul Mid Cap sottotono Cerved (-0,3%), vicino al delisting. Rallentano doValue (-1%) e Banca Ifis (-1,7%), al lavoro sul nuovo piano industriale e che nel 2021 ha acquistato Npe per 3,7 miliardi. Qualche presa di beneficio su illimity (-0,2%), sempre in prossimità dei massimi storici.

Sullo Small Cap denaro su Banca Intermobiliare (+1,8%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico al 2025.