Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,3% e in linea all’analogo indice europeo (+1,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1%).
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus è rimasto sull’andamento dei contagi e sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto potrebbero essere gestibili.
L’attenzione resta anche sulla politica monetaria della Fed, con il chairman Jerome Powell che ha confermato un primo rialzo dei tassi di interesse a marzo, aprendo alla possibilità di interventi più frequenti e più ampi di quanto previsto in precedenza per contrastare l’inflazione.
Altri fattori sotto osservazione sono le tensioni Usa-Russia per la questione Ucraina e l’elezione del Presidente della Repubblica in Italia.
In questo scenario, con lo spread sceso in area 135 pb, il comparto bancario ha proseguito il rimbalzo.
Sul Ftse Mib bene UniCredit (+0,9%), che non presenterà un’offerta per la banca russa Oktritie e che potrebbe cedere l’attività di leasing secondo rumor e il cui cda si è riunito ieri per i conti, mentre nel frattempo è stato raggiunto un accordo con i sindacati sul piano al 2024, Intesa Sanpaolo (+1,9%), che a breve alzerà il velo sul nuovo piano strategico, e Bper (+2,4%), i cui ratios patrimoniali sono già superiori ai requisiti minimi richiesti dalla BCE.
Sul Mid Cap ok Mps (+1,6%), che prosegue le interlocuzioni con le autorità in merito al piano industriale 2022-2026.
Sullo Small Cap rallenta Carige (-0,5%), con Bper concentrata sulla due diligence nell’ottica dell’acquisizione del controllo.