Mercati – Milano termina negativa (-1,8%) con l’Europa, Amazon traina il Nasdaq

Chiusura in calo per le borse europee mentre Wall Street procede contrastata dopo i non farm payrolls superiori alle attese. A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dell’1,8% a 26.603 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,8%), mentre il Ftse 100 di Londra limita la perdita a -0,2%.

Oltreoceano, viaggiano in ordine sparso Dow Jones (-0,3%), S&P500 (+0,1%) e Nasdaq (+0,9%), con i tecnologici trainati da Amazon (+13%) dopo i risultati oltre le attese e l’aumento del prezzo degli abbonamenti Prime.

Nonostante l’impatto della variante Omicron, il job report statunitense di gennaio ha evidenziato la creazione di 467 mila nuovi impieghi nel settore non agricolo, ben oltre i 125 mila previsti dal consensus, alimentando la prospettiva di stretta monetaria più aggressiva. La rilevazione di dicembre è stata rivista a 510 mila da 199 mila, il tasso di disoccupazione è salito al 4% mentre i salari medi orari sono aumentati oltre le aspettative (+0,7% mensile e +5,7% annuo).

In mattinata sono stati diffusi i dati di dicembre sulle vendite al dettaglio dell’eurozona (-3% mensile e +2% annuo, sotto le attese), oltre agli ordini di fabbrica tedeschi (+2,8% m/m e +5,5% a/a, sopra il consensus) e la lettura deludente sulla produzione industriale francese (-0,2% congiunturale e -0,5% tendenziale).

In Europa gli operatori sono ancora intenti ad assorbire i toni più restrittivi delle attese utilizzati ieri dalla Bce. L’istituto ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma il presidente Christine Lagarde ha aperto a una possibile stretta monetaria già quest’anno a causa dei rischi legati all’inflazione. La Bank of England invece ha alzato il costo del denaro allo 0,5%, come previsto.

Sul Forex l’euro/dollaro si attesa a 1,145, mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 115,2. Tra le materie prime, le quotazioni del greggio viaggiano sui massimi dal 2014 con il Brent (+2,6%) a 93,5 dollari e il Wti (+2,6%) a 92,7 dollari, avviandosi a chiudere la settima settimana consecutiva di guadagni.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 153 punti base, sui massimi da luglio 2020, con il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,73%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate arretrano soprattutto Poste Italiane (-6,2%), Stellantis (-5,25%) e Cnh (-3,5%). In rialzo invece Tenaris (+2%), Eni (+1,1%) e Finecobank (+0,3%). Chiudono negative Enel (-2,1%), che ha diffuso ieri sera i risultati preliminari 2021, e Intesa Sanpaolo (-2,2%) dopo i conti e il nuovo piano strategico.