Mercati – Eurolistini incerti, Ftse Mib in frazionale ribasso

Le borse europee perdono terreno rispetto alla mattinata e viaggiano perlopiù intorno alla parità, in linea con l’avvio di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano è in calo dello 0,2% in area 26.270 punti, poco mosso come il Cac 40 di Parigi (flat), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,1%), mentre l’Ibex 35 di Madrid avanza in solitaria dell’1,1%.

Oltreoceano, Dow Jones in frazionale rialzo a +0,3% mentre S&P500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,3%) scambiano in lieve ribasso, con focus sulla crescita economica, i risultati societari e le prossime mosse di politica monetaria.

Il report di gennaio sui prezzi al consumo statunitensi, attesi rialzo del 7,3% annuo, aiuterà a stabilire l’entità delle pressioni inflazionistiche e la forza con cui interverrà la Fed, da cui ci si aspettano al momento almeno 5 rialzi dei tassi e l’avvio di una riduzione del bilancio entro fine anno.

La prospettiva di una stretta monetaria ha contribuito a spingere il rendimento dei Treasury decennali statunitensi all’1,96%, ma alcuni operatori prevedono che possa raggiungere anche il 3% entro fine anno, sebbene Goldman Sachs ritenga che questo scenario possa favorire alcune asset class come banche e titoli value.

La politica monetaria resta in primo piano anche in Europa, dopo le rassicurazioni di Christine Lagarde, presidente della Bce, sull’approccio cauto dell’istituto nell’alzare i tassi. Tuttavia, alcuni analisti concordano sulla possibilità di due ritocchi entro la primavera del 2023 e Goldman Sachs ipotizza due strette entro dicembre.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di dicembre sulle vendite al dettaglio in Italia, in crescita dello 0,9% mensile e del 9,4% annuo.

Sul l’euro/dollaro scende a 1,141 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 115,5.

Tra le materie prime accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,1%) a 90,7 dollari e il Wti (-2,1%) a 89,4 dollari, con focus sui colloqui relativi al nucleare iraniano e il possibile allentamento delle tensioni in Ucraina.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund torna in area 160 punti base, con il rendimento del decennale italiano nuovamente in risalita all’1,87%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate si distinguono in positivo Bper (+3,3%), Mediobanca (+2,6%) e Unicredit (+2,1%), mentre arretrano Nexi (-2,8%), Saipem (-3,4%) e Iveco (-4,9%), che ha diffuso i conti così come Cnh (+1,1%). L’agenda odierna prevede anche i Cda per l’approvazione dei risultati di Banco Bpm e Bper.