Mercati Usa – Indeboliti dalla crisi ucraina

Seconda seduta negativa consecutiva a Wall Street con gli indici che si indeboliscono ora dopo ora e terminano poco distanti dai minimi intraday. Dopo una partenza positiva, i listini non riescono a tenere e scivolano fino a metà seduta quando il petrolio mette a segno un balzo di oltre quattro punti percentuali mettendo in ginocchio i mercati che mostrano di non avere tenuta sulle brutte notizie e tantomeno capacità di recupero.

Particolarmente pesante la seduta del Nasdaq che cede il 2,8%, ma soprattutto assiste alla pesante caduta di alcuni dei suoi componenti più nobili. Nello specifico AMD (-10%), Nvidia (-7%), Tesla (-5%), Amazon e Facebook (-3,5%).

In rosso anche S&P500 (-1,9%) che cede oltre due punti percentuali rispetto alla partenza, Dow Jones (-1,4%) e Russell 2000 (-0,9%). Altro balzo del VIX (+14%) a quota 27,35.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti del Tbond salgono inizialmente al 2,06% e poi cedono nel finale chiudendo in calo di undici punti base, rispetto alla seduta precedente, al 1,92%.

Materie prime quasi tutte in rialzo con l’unica eccezione del rame (-5%) e del platino (-2%). Scatta l’oro (+1,2%) che supera di slancio la resistenza psicologica a 1.850 dollari l’oncia.

Petrolio in forte ascesa (+4,5%) a 94 dollari al barile.

Sul mercato valutario, il dollaro prosegue la fase di rafforzamento chiudendo la giornata a 1,135 nei confronti della moneta unica.