Il Ftse Italia Banche termina con un ribasso dell’1,2% e in linea all’analogo indice europeo (-1,3%), frenando anche il Ftse Mib (-0,3%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato a sorpresa il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e ha ordinato l’invio di truppe nella regione del Donbass al fine di “assicurare la pace”.
Una mossa a cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno risposto con un primo pacchetto di sanzioni contro Mosca, a cui seguiranno verosimilmente ulteriori provvedimenti e possibili contromosse russe.
Il sentiment, inoltre, resta frenato dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minore supporto dalle banche centrali.
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus resta anche sull’andamento dei contagi e sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto dovrebbero essere gestibili.
In questo scenario, con lo spread rimasto in area 170 pb, sul comparto bancario sono proseguite le prese di beneficio.
Sul Ftse Mib frenano, tra le altre, Banco Bpm (-3,9%), reduce dal recente rally sui rumor di M&A, e Bper (-2,9%), che ha concesso a Nexi un’esclusiva di 60 giorni per la possibile cessione dei sistemi di pagamento.
Sul Mid Cap stop per Mps (-1,4%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale. Contiene il calo Credem (-0,1%), che potrebbe valutare eventuali opportunità di crescita esterna.
Sullo Small Cap sottotono Carige (-0,1%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper. Bene Banca Finnat (+0,8%), che prosegue nell’implementazione del piano industriale.