Le principali piazze europee hanno archiviato la seduta in rimonta dopo le forti vendite di giovedì, beneficiando degli spiragli di dialogo tra Vladimir Putin e il governo ucraino. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato il 3,6% a 25.773 punti. Il Ftse 100 di Londra ha chiuso a +3,9%, l’Ibex 35 di Madrid a +3,5%, il Cac 40 di Parigi a +3,5% e il Dax di Francoforte a +3,7%
Intorno alle ore 18:00, oltreoceano, Wall Street si muove in territorio positivo con guadagni tuttavia minori rispetto ai maggiori indici europei. Il Dow Jones avanza dell’1,8%, lo S&P500 dell’1,6% e il Nasdaq dell’1,1%.
Le truppe russe continuano ad attaccare obiettivi militari e civili mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha offerto a Vladimir Putin di avviare un dialogo. Il Cremlino resta tuttavia disposto a trattare solo in caso di resa di Kiev, ma anche il leader cinese Xi Jinping ha consigliato a Putin di negoziare.
I mercati hanno accolto positivamente anche le sanzioni meno drastiche del previsto, che hanno risparmiato l’export di energia e l’accesso al sistema di pagamenti internazionali Swift considerando le potenziali ricadute su paesi come Germania e Italia. Inoltre, il sentiment ha beneficiato dei dati migliori delle attese su reddito e spesa personale e ordini di beni durevoli. Il deflatore Pce, misura sull’inflazione statunitense monitorata dalla Fed per le sue decisioni di politica monetaria, si è rivelato in linea con le attese.
Le attenzioni continueranno ad essere catturate dal conflitto in Ucraina che rischia di pesare sulla crescita economica, soprattutto in Europa, alimentando ulteriormente le pressioni sui prezzi per via dei rincari di commodity come metallo e grano, di cui Mosca e Kiev sono grandi esportatori. Occhi anche sulle prossime mosse della Bce e della Federal Reserve: le incertezze a livello geopolitico sembrano portare infatti ad escludere una stretta monetaria più severa.
Dall’agenda macroeconomica, segnaliamo anche i dati sul Pil tedesco (-0,3% nel quarto trimestre del 2021 rispetto al terzo trimestre, +1,8% su base annua) e la fiducia dei consumatori in Italia (in calo a 112,4 punti, mentre sale quella delle imprese a 108,2) e nell’eurozona (confermato il calo a -8,8 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,1251 e il cambio fra biglietto verde e yen a 115,61. Rifiatano le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,7%) a 93,77 dollari al barile e il Wti (-1,7%) a 91,22 dollari al barile. Oro in calo a 1.886 dollari l’oncia (-2,1%).
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 160,8 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,837%.
Tornando a Piazza Affari, positivo quasi tutto il principale listino, con in evidenza molte utilities tra cui Enel a +5,8%. Denaro anche su Prysmian (+5,5%) e Italgas (+5,5%). In ribasso Diasorin (-0,2%) e Saipem (-0,8%).