Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con pesante calo del 5,1% e ben al di sotto dell’analogo indice europeo (-1,9%), risentendo della seduta da dimenticare del comparto bancario (-9,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (-4,1%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Donbass ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, pronte a varare sanzioni più pesanti contro Mosca, con gli Usa in testa.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minor supporto da parte delle banche centrali.
La seduta in forte ribasso del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management.
Sul listino principale rallenta Nexi (-1,7%), che con l’incorporazione di SIA ha dato ufficialmente vita a un player europeo dei pagamenti digitali e che è entrata in trattative esclusive con Bper per acquisire il merchant acquiring. Male Exor (-4%), che nei giorni scorsi ha siglato un accordo transattivo da 746 milioni con l’Agenzia delle entrate.
Sul Mid Cap in rosso doValue (-6%), che entro giugno potrebbe rivedere l’accordo con UniCredit, Banca Ifis (-6,9%), che incorporerà Credifarma in Farbanca, e BFF Bank (-7,6%), che secondo rumor sarebbe interessata a rilevare una quota in Banca Progetto. Realizzi su illimity (-3,6%), la cui assemblea ha approvato l’adozione del sistema monistico.
Sullo Small Cap sottotono Banca Intermobiliare (-0,6%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico e con l’azionista di riferimento Trinity che lancerà un’Opa. In rosso Banca Sistema (-4,4%), che ha ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.