Comparto finanziario ancora sotto pressione a Piazza Affari. Intorno alle 16:00 il Ftse Italia Finanza cede il 7,3%, al cui interno il Ftse Italia Banche lascia sul terreno l’8,9%, il Ftse Italia Servizi Finanziari il 5,8% e il Ftse Italia Assicurazioni il 4,9 per cento.
L’andamento, come per gran parte del mercato, risente delle potenziali incertezze generate dall’inasprimento delle sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di quest’ultima, che continuano a pesare sull’outlook economico globale e a penalizzare l’azionario, spingendo gli acquisti verso i beni rifugio.
Tra le banche italiane, UniCredit (-12,1% a 9,26 euro) è tra quelle con una presenza in Russia. Nei giorni scorsi un portavoce ha dichiarato: “Il nostro patrimonio nella controllata russa è inferiore al 4% del patrimonio netto totale del gruppo e se si guarda ai prestiti e alle attività di business la percentuale è anche inferiore. La nostra banca in Russia rappresenta circa il 3% dei ricavi e del capitale allocato del gruppo. Tutte le esposizioni presentano un elevato grado di copertura (la copertura degli Npe è salita all’84%). La nostra controllata è molto liquida e autofinanziata”.
Secondo quanto riportano Il Sole 24 Ore e Reuters UniCredit ha un’esposizione in Russia di 14 miliardi, di cui 8 nella controllata russa AO UniCredit Bank. UniCredit Russia però ha anche una raccolta di 10,5 miliardi e i prestiti sono finanziati localmente.
Secondo indiscrezioni riportate da Reuters, la banca guidata da Andrea Orcel potrebbe facilmente assorbire una svalutazione completa del suo business russo, date le sue ampie riserve di capitale.
Sempre secondo rumor riportati da Reuters, un write-off completo del business russo di UniCredit determinerebbe un impatto di 35 punti base in termini di CET1, una cifra che in base agli Rwa del gruppo è quantificabile poco oltre il miliardo di euro.