Oil & Gas (-4,9%) – Ottava in calo per il comparto nonostante rialzo greggio

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un calo complessivo del 12,8%, scivolando sotto quota 23.000 punti e toccando i minimi da oltre un anno in un contesto in cui la crisi Ucraina ha gettato un’ombra sull’outlook dell’economia globale.

Lo scoppio delle ostilità in Europa orientale e le conseguenti sanzioni dell’Occidente ai danni della Russia hanno appesantito il sentiment dei mercati, innescando un’impennata dei prezzi delle commodity che rischi di alimentare ulteriormente un’inflazione già elevata.

In tale scenario, le quotazioni del greggio hanno archiviato una settimana in forte rialzo, in cui hanno registrato oscillazioni superiori ai 20 dollari dopo che l’invasione russa in Ucraina ha alimentato i timori di interruzioni delle esportazioni petrolifere dalla Russia.

In particolare, il Brent ha toccato un picco a un passo da quota 120 dollari, con scambi che nel corso della settimana hanno registrato il range più ampio dal lancio del future nel 1988, eclissando la volatilità della crisi finanziaria del 2008.

Il tutto complice l’incertezza su possibili interruzioni delle esportazioni russe, dovuta al tentativo dei trader di non rimanere coinvolti in sanzioni tra i timori che l’oil&gas sarà oggetto dei prossimi provvedimenti, cui si aggiungono le tensioni nel settore della raffinazione.

Ciononostante, l’Opec+ ha deciso di confermare l’aumento della produzione di 400.000 barili al giorno anche ad aprile, in linea con il piano che prevede incrementi mensili di 0,4 milioni al giorno fino ad agosto ripristinando gradualmente sul mercato i 9,7 milioni tagliati in seguito allo scoppio della pandemia.

I delegati dell’organizzazione, di cui fa parte anche la Russia, hanno insistito sul fatto che il mercato non è a corto di petrolio e che l’impennata dei prezzi è riconducibile alle tensioni geopolitiche piuttosto che ai fondamentali.

Martedì, invece, l’Agenzia internazionale dell’energia aveva avvisato sui rischi per il mercato dell’energia globale e annunciato che avrebbe coordinato un rilascio di 60 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -4,9% w/w, rispetto al -5,6% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto bene Tenaris (+3,7% w/w), mentre ha chiuso l’ottava in calo Saipem (-6,5% w/w).

In rosso anche Eni (-6,7% w/w), che ha annunciato che si ritirerà dal gasdotto Blue Stream che collega la Russia alla Turchia, al momento controllato congiuntamente al 50% con Gazprom.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni, bilancio settimanale in ribasso Saras (-2% w/w), mentre è proseguita la discesa di Maire Tecnimont (-13,8% w/w) che dall’inizio del conflitto ha perso quasi il 30% scivolando sui minimi da maggio 2021.