Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno del 2% e in direzione opposta rispetto all’analogo indice europeo (-1,5%), beneficiando del tentativo di recupero del comparto bancario (+2,4%) e facendo meglio del Ftse Mib (+0,8%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minore supporto da parte delle banche centrali.
Le prove di rimbalzo del settore creditizio hanno impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, inclusi sul Ftse Mib Azimut (+1,4%), Banca Mediolanum (+2,9%) e Banca Generali (+2,7%), reduci dalla raccolta netta di febbraio.
Sul listino principale in rosso Nexi (-2,7%), entrata in trattative esclusive con Bper per l’acquisizione del merchant acquiring. Risale Exor (+2,9%), pronta ad avviare un buy-back da massimi 500 milioni.
Sul Mid Cap in recupero doValue (+4,1%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano industriale, così come Banca Ifis (+2,2%) e illimity (+2,2%).
Sullo Small Cap tiene Banca Intermobiliare (+0,2%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico e che ha visto l’avvio dell’Opa lanciata da Trinity.