Mercati Usa – Apertura debole con nuova fiammata greggio e calo bond

Partenza poco mossa a Wall Street, in un contesto in cui i mercati continuano a monitorare gli sforzi diplomatici per mettere fine al conflitto tra Russia e Ucraina a quasi un mese dallo scoppio delle ostilità.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,15% e il Dow Jones lo 0,1%, complice il calo di Boeing (-5%) dopo lo schianto di un aereo in Cina con oltre 130 persone a bordo, mentre lo S&P 500 avanza dello 0,2%

L’azionario Usa è reduce dalla miglior settimana da novembre 2020 grazie alle valutazioni attraenti che hanno riportato gli acquisti sull’equity dopo le perdite seguite allo scoppio della guerra, con il Nasdaq salito dell’8,2%, lo S&P 500 del 6,2% e il Dow Jones del 5,5%.

Gli investitori si interrogano ora sulla possibilità che il rimbalzo delle ultime sedute proseguirà anche nelle prossime settimane, o se vi sarà un nuovo incremento della volatilità sui timori di un rallentamento dell’economia.

L’impennata dei prezzi delle materie prime, infatti, alimenta le aspettative di elevata inflazione, facendo temere per una rimozione accelerata degli stimoli monetari e per una possibile fase di stagflazione.

Intanto, il mercato obbligazionario continua a mostrare segnali di cautela circa i rischi derivanti dalla guerra e dall’incremento dei tassi Usa. La curva dei rendimenti dei Treasury si sta appiattendo e invertendo in alcune porzioni, un indicatore secondo alcuni di un rallentamento dell’economia.

Il rendimento del decennale americano sale di circa nove punti base al 2,24%, mentre quello del biennale avanza di otto punti base tornando sopra la soglia del 2% per la prima volta da maggio 2019.

Gli investitori attendono oggi l’intervento del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, a meno di una settimana dalla decisione dell’istituto di Washington di iniziare la campagna di rialzi di interesse per contrastare l’elevata inflazione.

Sul Forex il cambio euro/dollaro arretra leggermente a 1,104 dopo che il presidente della Bce Christine Lagarde ha sottolineato che la guerra in Ucraina avrà conseguenze per la crescita economica dell’Europa, mentre il dollaro/yen è stabile a 119,2.

Tra le materie prime nuova fiammata del greggio con il Brent (+4,2%) a 112,4 dollari e il Wti (+3,9%) a 107,1 dollari, mentre i paesi europei valutano un possibile embargo al petrolio russo e dopo l’attacco dei ribelli yemeniti a un impianto saudita.