Le borse europee restano incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero rialzo.
A Milano, il Ftse Mib vira a -0,2% attestandosi a 42.723 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%) mentre resistono l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il CAC 40 di Parigi (+0,1%).
Focus sull’agenda macro con la produzione industriale italiana di agosto calata, più delle attese (-0,3%), a -2,4% su base mensile dopo il +0,4% di luglio. La variazione rispetto all’anno precedente è stata del -2,7%, a fronte del +0,9% del mese precedente e del +0,5% atteso.
Sempre sul fronte interno, occhi, in serata, sul giudizio di S&P.
Resta monitorata, a livello europeo, anche la situazione politica francese con il banchiere centrale Francois Villeroy de Galhau, che ha affermato di “averne abbastanza del caos politico” oltralpe e invitato i partiti politici a trovare “compromessi” per liberare il Paese dall’instabilità degli ultimi mesi.
Sullo sfondo rimane l’attenzione sulle questioni internazionali con il cessate il fuoco a Gaza e con il governo israeliano che ha approvato il piano per il rilascio di tutti gli ostaggi.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,157 mentre il cambio dollaro/yen scende a 152,6. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 64,7 dollari e il Wti (-0,7%) a 61,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Stellantis (+1,8%) che stima per il terzo trimestre 2025 consegne consolidate in aumento del 13% su base annua, seguita da Moncler e Amplifon (entrambe +1%); scivola in fondo Leonardo (-4,4%) penalizzata, nel settore della difesa, dalla prospettive di pace in Medioriente, preceduta da Prysmian (-1,7%) e Banco BPM (-1,4%).

























