Mercati – Europa incerta con sguardo su Ucraina e politica monetaria

Mattinata cauta per le borse europee e per i futures di Wall Street, con gli investitori sempre intenti a monitorare i rischi legati alla guerra e all’elevata inflazione.

Il Ftse Mib cede lo 0,1% in area 24.500 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%) mentre il Ftse 100 di Londra (+0,4%) resiste sopra la parità. Ribassi contenuti per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo i guadagni della seduta precedente.

I listini europei rifiatano dopo il recupero che ha pressoché annullato le perdite innescate dall’invasione russa in Ucraina. Nonostante l’incertezza legata al conflitto e alle sanzioni, che hanno aggravato le pressioni sui costi delle materie prime, gli operatori vedono l’azionario come una protezione dall’inflazione. L’impatto più consistente si vede invece sull’obbligazionario, penalizzato dalla prospettiva di una stretta monetaria più decisa da parte delle banche centrali per frenare l’ascesa dei prezzi.

In giornata il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, interverrà al BIS Innovation Summit dopo aver aperto nei giorni scorsi ad un possibile rialzo dei tassi da 50 punti base nel prossimo meeting del Fomc.

Domani il leader statunitense Joe Biden parteciperà a un summit straordinario della Nato, al vertice del G7 e incontrerà a Bruxelles gli alleati europei per annunciare nuove sanzioni contro la Russia, mentre proseguono per il ventottesimo giorno gli scontri in Ucraina.

Sul Forex, l’euro/dollaro è sceso nuovamente in area 1,10 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è risalito a quota 121.

Tra le materie prime riprende la corsa del greggio con il Brent (+2,8%) a 118,7 dollari e il Wti (+2,5%) a 112,0 dollari, in attesa di eventuali nuovi provvedimenti contro Mosca e le sue esportazioni petrolifere.

Sull’obbligazionario, il Bund tedesco a 10 anni torna sotto lo 0,5% dopo aver toccato i massimi dal 2018, mentre il decennale italiano si attesta all’1,99%, con lo spread in area 151 punti base.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano in particolare Saipem (+5,1%), Leonardo (+3,4%) e Telecom Italia (+2,1%), con l’interesse di CVC per le attività dei servizi, mentre arretrano Nexi (-2%), Hera (-2%) nel giorno del Cda e Inwit (-1,6%). Positiva Poste Italiane (+0,5%), dopo la pubblicazione dei risultati 2021 e l’aggiornamento del piano al 2024.