Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo dell’1,4% a 24.558 punti, in un contesto in cui gli operatori continuano a fare i conti con le ramificazioni del conflitto in Ucraina e del conseguente isolamento della Russia.
Tra questi, si valutano in particolare gli elevati costi delle materie prime che hanno alimentato le aspettative di inflazione e di un’azione più aggressiva della Fed, che ha aperto a un possibile rialzo dei tassi da 50 punti base nella riunione di maggio.
Ipotesi che ha innescato un sell-off sui bond con parti della curva dei Treasury che continuano ad appiattirsi o sono invertite, accendendo il dibattito sulla possibilità che il mercato obbligazionario stia anticipando un rallentamento dell’economia o anche una recessione.
L’indice Ingegneria e Impiantistica ha segnato un +1,7% w/w, rispetto al -2,2% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto bene Leonardo (+8% w/w), dopo aver firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions (GES) a SES per un importo pari a 450 milioni di dollari.
In settimana, inoltre, il premier Mario Draghi ha dichiarato che anche l’Italia alzerà la spesa militare al 2% del PIL dall’1,5% attuale, notizia positiva per Leonardo che genera oltre l’80% del fatturato nel business militare/governativo e lo scorso anno ha generato il 17% delle vendite in Italia.
In calo, invece, Prysmian (-2,8% w/w), che nel corso dell’ottava ha presentato il suo piano di investimenti del valore di circa 1 miliardo di euro entro il 2024 principalmente finalizzati allo sviluppo di business a supporto della transizione energetica.
Nel segmento delle medie capitalizzazioni in evidenza Fincantieri (+7,5% w/w) nella settimana in cui ha diffuso i risultati 2021, con gli acquisti che hanno premiato anche Danieli (+4,1% w/w) dopo la maxi commessa da oltre 650 milioni di dollari che il gruppo ha ottenuto dal produttore di acciaio Nucor Corporation per macchinari e tecnologie.
