Oil & Gas (-0,3%) – In rosso Saipem (-2,3%) nonostante nuovi contratti nel drilling offshore

Chiusura in rosso per le borse europee, penalizzate dalla prospettiva di una stretta accelerata di politica monetaria da parte della Federal Reserve e dal nuovo round di sanzioni ai danni della Russia.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -2,1% a 24.447 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -0,3%, rispetto al -1,1% del corrispondente indice europeo.

In calo le quotazioni del greggio che, dopo una seduta volatile, hanno accelerato al ribasso nel finale dopo la diffusione dei dati settimanali Eia che hanno evidenziato un aumento a sorpresa delle scorte Usa.

Le sanzioni proposte dall’Unione europea, che i 27 stati membri dovranno approvare, propongono di vietare l’acquisto del carbone russo e di impedire alle navi di Mosca di entrare nei porti.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha detto che la Ue sta lavorando a sanzioni aggiuntive, tra cui quelle sulle importazioni di petrolio, sebbene la dipendenza dalle forniture russe renda più difficile introdurre tali misure.

Ad accrescere i timori relativi alla domanda contribuisce, invece, il lockdown imposto dalle autorità locali in Cina, principale importatore di petrolio, sulla città di Shanghai, per impedire la diffusione del virus nella città da 26 milioni di abitanti.

Tra le big del comparto in calo Saipem (-2,3%) che ha invertito la rotta dopo una prima parte di seduta positiva in scia ai nuovi contratti nel drilling offshore da oltre 400 milioni di dollari che secondo gli analisti supportano la visibilità sul portafoglio ordini 2022 del gruppo.

In ribasso anche Eni (-0,9%) e Tenaris (-1,1%), mentre nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni le vendite hanno colpito in particolare Maire Tecnimont (-2,8%). In rialzo Saras (+4,4%).