Banche (+7,5%) – In rimonta Unicredit (+17,8%) nell’ultima settimana

Nelle sedute dal 9 al 13 maggio il Ftse Italia Banche ha realizzato un guadagno del 7,5%, a fronte del +3,6% dell’analogo indice europeo e del +2,4% messo a segno dal Ftse Mib.

È stata una settimana volatile per l’azionario, in scia alle persistenti preoccupazioni legate all’inflazione elevata e alle prossime mosse delle banche centrali, mentre in Europa tiene banco la questione energetica.

I dati macro americani hanno sottolineato le continue pressioni sui prezzi al consumo e alla produzione, alimentando il dibattito sulla possibilità che la Fed intervenga in maniera più aggressiva per contrastare l’inflazione mentre la Fed ha allontanato l’ipotesi di un rialzo dei tassi da 75 punti base nelle prossime riunioni.

L’euro/dollaro è sceso ancora, bucando al soglia di 1,04 dollari, mentre lo spread Btp-Bund si è ridimensionato a circa 180 bp, con il rendimento del decennale italiano in area 1,9%.

Tra le aziende più capitalizzate avanza soprattutto Unicredit (+17,8%), che ha avviato la prima tranche del piano di buyback per 1,58 miliardi.

Bene anche Bper (+13,6%) dopo i risultati del primo trimestre, che hanno evidenziato un utile netto decisamente superiore alle attese.

Mediobanca (+2,9%) ha approvato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2021-2022, che evidenziano ricavi aumentati del 9% a/a a 2.147 milioni, con un margine di interesse salito del 3% a/a a 1.106 milioni e commissioni che hanno messo a segno un progresso del 13% a/a a 645 milioni. L’utile netto si è attestato a 716 milioni (+19% a/a), con un ROTE adjusted al 10% (9% a marzo 21).

Moody’s ha migliorato i rating di Banco BPM (+1%) di un notch, grazie ai risultati raggiunti dal Gruppo soprattutto in termini di asset quality, derisking e solida posizione patrimoniale.

Fra le Mid Cap, bene Credem (+3,8%) che ha deciso di rimborsare anticipatamente un prestito obbligazionario da 100 milioni.

Banca Popolare di Sondrio (+2,4%) ha diffuso i risultati del primo trimestre. Inoltre il Cda ha confermato nella carica di Presidente, per il triennio 2022-2024, Francesco Venosta.

Tra le small, Carige (flat) archivia il primo trimestre 2022 con un margine operativo lordo positivo per 20,3 milioni (1,8 milioni nel pari periodo del 2021), confermando il trend di progressivo recupero della marginalità evidenziato nella seconda metà del 2020 e 2021.

Banca Finnat (-0,6%) ha chiuso i primi tre mesi del 2022 con un margine d’intermediazione pari a 16,2 milioni, in calo del 4,1% a/a.