Mercati – Inflazione su livelli record, Piazza Affari (-0,8%) in calo con il Vecchio Continente

Prevalgono i ribassi tra le borse europee, in linea con l’andamento debole dei futures di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,8% in area 24.620 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Dax di Francoforte (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%), mentre il Ftse 100 di Londra resiste a +0,2%. Cali tra lo 0,4% e lo 0,7% per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, che ripartono oggi dopo la chiusura per festività di inizio settimana.

Sui mercati tornano in primo piano le preoccupazioni legate all’elevata inflazione, in un contesto minacciato anche dalla guerra in Ucraina e dall’incerto outlook economico della Cina.

I dati di maggio sui prezzi al consumo dell’eurozona hanno evidenziato un’accelerazione all’8,1% annuo, rispetto al 7,4% di aprile. Anche in Germania e in Francia l’inflazione ha registrato nuovi record, aumentando le pressioni sulla Bce. L’Eurotower dovrebbe presto annunciare la fine degli acquisti di asset e confermare il primo rialzo dei tassi in oltre 10 anni nella riunione di luglio.

Negli Usa si attende l’incontro fra il presidente Joe Biden e il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, oltre ai dati di venerdì sul mercato del lavoro. Christopher Waller, membro dell’istituto di Washington, ha affermato che serviranno più ritocchi da 50 punti base al costo del denaro per riportare l’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale.

Dall’agenda macro si segnala il dato finale sul Pil italiano del primo trimestre, sorprendentemente in crescita dello 0,1% congiunturale e del 6,2% annuo.

Sul Forex l’euro/dollaro si deprezza a 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 127,9.

Tra le materie prime, viaggiano in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,6%) a 119,5 dollari e il Wti (+1,4%) a 118,8 dollari, dopo che l’accordo dell’Unione Europea per un parziale embargo sul petrolio russo. Le importazioni da Mosca verranno inizialmente ridotte di due terzi, per poi salire al 90% tra sei mesi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento di 8 bp al 3,07%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate si distingue Telecom Italia (+3,5%), in scia alle indiscrezioni secondo cui gli asset della rete fissa verrebbero complessivamente valutati circa 20 miliardi. In rialzo anche Bper (+1,3%) ed Eni (+1%), mentre arretra Ferrari (-3,2%), complici i dubbi degli analisti in vista del Capital Markets Day della Rossa di metà giugno. In calo anche Prysmian (-2,6%) e Nexi (-2,2%).