Mercati asiatici – Ripartenza positiva in Giappone, più caute Cina e Hong Kong

Seduta mista per i principali listini asiatici con gli investitori ancora intenti a valutare se un rallentamento dell’inflazione porterà la Fed a politiche meno stringenti.

L’azionario globale si appresta a registrare la più lunga serie di guadagni settimanali dal 2021, riducendo il calo di quest’anno a circa il 14%.

La decelerazione superiore alle previsioni dell’inflazione Usa ha alimentato le speranze di un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed.

Frenata oltre le attese anche per i prezzi alla produzione, diminuiti inaspettatamente lo scorso mese per la prima volta in oltre due anni riflettendo principalmente il calo dei costi energetici.

Tra gli ultimi commenti dei policy maker della banca centrale americana, la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che l’inflazione è ancora troppo elevata e si attende una politica monetaria più restrittiva nel 2023. Inoltre ha espresso un parere favorevole per una stretta da 50 punti base a settembre rimanendo tuttavia aperta anche all’ipotesi di una mossa da 75 punti, se necessario.

Sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla in area 1,032 e il dollaro/yen a 133,1. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,5%) a 99,1 dollari e il Wti (-0,6%) a 93,8 dollari al barile. Oro flat a 1.806 dollari l’oncia.

Tornando ai listini asiatici, Cina poco mossa con Shanghai -0,1% e Shenzhen -0,2%. Hong Kong a +0,4%.

Le contrattazioni in Giappone riprendono positive, dopo la chiusura per festività, con Nikkei +2,5% e Topix +1,9%.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Dow Jones ha segnato +0,1%, lo S&P 500 -0,1% e il Nasdaq -0,6%.