Mercati Usa – Tornano in negativo dopo i dati sull’occupazione

Wall Street realizza un’ultima seduta a due velocità grazie ad una partenza positiva in scia ai dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti nel mese di agosto che escono in linea con le attese e convincono, inizialmente, i listini domestici che il rialzo dei tassi di interesse sarà limitato nel tempo.

Al contrario, nella seconda parte della seduta, gli indici invertono la rotta e, dopo la rottura del supporto psicologico a quota 4.000 punti da parte dello S&P500, chiudono negativi poco al di sopra dei minimi intraday.

Il bilancio finale registra un calo del 1,1% sia per il Dow Jones che per lo S&P500, mentre il Nasdaq cede l’1,3%. Meno pesante il Russell 2000 in frenata solo dello 0,7%.

In difficoltà tutta la pattuglia dei titoli tecnologici con Facebook e Tesla che cedono tre punti percentuali. Nuovo minimo annuo per 3M che perde  anch’essa il tre per cento.

VIX praticamente invariato a 25,6 punti, dopo un minimo intraday fino a 23,2 ad inizio seduta.

I rendimenti obbligazionari interrompono la serie dei rialzi consecutivi con il Tbond – il decennale governativo – che cede sei punti base scendendo al 3,19%.

Tra le materie prime continua la fase di correzione del petrolio che si muove in una forchetta di prezzo molto stretta e non riesce a rimbalzare chiudendo di nuovo poco al di sopra degli 87 dollari al barile.

Rimbalzano, al contrario, i due principali metalli preziosi – oro ed argento – sull’onda del dato macro economico con il metallo più nobile che avanza di quasi un punto percentuale e l’argento di due, grazie alla discesa dei rendimenti e malgrado il biglietto verde continui ad essere molto forte.

Sul mercato valutario, il dollaro si mantiene a 0,996 contro euro al pari dello yen che resta a 140 rispetto al biglietto verde.