Mercati – Eurolistini in ribasso dopo la Bce

Borse europee volatili dopo la conclusione del meeting della Bce e il discorso di Christine Lagarde, mentre Wall Street si muove in calo. Dopo essere sceso a -1%, il Ftse Mib cede lo 0,2% in area 21.450 punti, debole come il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%). Oltreoceano arretrano Dow Jones (-0,3%), S&P500 (-0,3%) e Nasdaq (-0,3%) dopo un intervento del presidente della Fed, Jerome Powell.

Il Consiglio direttivo della Bce ha alzato di 75 punti base i tassi di interesse e si attende di aumentare ulteriormente il costo del denaro nelle prossime riunioni per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell’inflazione attesa.

L’eurotower ha rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull’inflazione, all’8,1% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024, mentre le stime sulla crescita economica hanno registrato una marcata revisione al ribasso per la parte restante di quest’anno e per tutto il 2023, collocandosi al 3,1% nel 2022, allo 0,9% nel 2023 e all’1,9% nel 2024.

Christine Lagarde ha poi sottolineato che per il 2023 è prevista una contrazione solo nello scenario negativo estremo, con lo stop a tutte le importazioni di gas, razionamenti in tutta Europa e nessuna compensazione o forniture alternative.

Per quanto riguarda la Fed, il presidente Jerome Powell ha affermato che la banca centrale statunitense deve agire in maniera diretta contro l’inflazione e ha messo nuovamente in guardia contro un allentamento prematuro della politica monetaria. Dichiarazioni che rafforzano l’idea di un altro ritocco ai tassi da 75 punti base il 21 settembre.

Sul fronte macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite per la quarta settimana consecutiva ai livelli più bassi da maggio (222 mila unità contro 235 mila attese), suggerendo che la domanda di lavoro rimane solida nonostante le prospettive economiche incerte.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 0,995 e il cambio tra biglietto verde e yen torna a 144,1. Tra le materie prime, invertono nuovamente la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (+1,2%) a 89,0 dollari e il Wti (+1,7%) a 83,4 dollari. Il report settimanale Api ha evidenziato un incremento delle scorte americane, in attesa dei dati Eia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 226 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 3,92%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto i bancari Unicredit (+4,3%), Banco Bpm (+4,1%) e Bper (+2,6%). In calo Telecom Italia (-4,2%) e le utilities Italgas (-2,9%), Terna (-2,8%) e A2A (-2,6%).