Prosegue a Wall Street la fase negativa con gli indici che lottano strenuamente per evitare di andare a ritoccare i minimi dello scorso giugno.
Dopo una partenza in netto calo, i listini cercano di recuperare le perdite con il Nasdaq che si avvicina alla parità in concomitanza con le chiusure europee. Successivamente, il trend torna negativo e gli indici principali chiudono non lontano dai minimi intraday.
Il bilancio finale registra Dow Jones e Nasdaq allineati con un calo di un punto percentuale, S&P500 dell’1,1%, Russell 2000 del 1,4%.
Apple (+1,5%) continua la sua fase ascendente e tiene a galla il listino tecnologico che sembra indirizzato verso la soglia dei 10.000 punti. Scendono invece sia Amazon (-2%) che Ford (-12%) la quale dichiara extra costi per un miliardo di dollari a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Il VIX inverte la rotta e sale di cinque punti percentuali a 27,15 punti.
Sul mercato obbligazionario continua inarrestabile la salita dei rendimenti che guadagnano altri sette punti base sulla scadenza decennale fino al 3,56%, in attesa della riunione della Banca Centrale domestica di questa sera che deciderà un ulteriore inasprimento della politica monetaria. Ulteriore impennata anche della scadenza biennale che arriva al 3,96% non lontano dalla soglia psicologica del 4%, livello raggiunto e superato nel lontano 2007.
Tra le materie prime il petrolio chiude in calo dell’uno e mezzo per cento a 83,5 dollari al barile.
Giornata incerta e negativa anche per i due principali metalli preziosi i quali perdono rispettivamente mezzo (oro) ed un punto percentuale (argento) con forti cali dei titoli del settore minerario.
Tra le materie prime agricole forte rimbalzo del frumento (+8%), seguito dal mais e dal caffè entrambi in progresso del due per cento.
Sul mercato valutario il dollaro si rafforza e torna al di sopra della parità nei confronti della moneta unica a 0,997.