Nelle sedute dal 19 al 23 settembre il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso a -4,5% rispetto al -5% dell’Euro Stoxx Tecnologia e al -4,7% del Ftse Mib.
Settimana negativa per l’azionario, con focus sulle nuove strette monetarie da parte di diverse banche centrali, a cominciare dalla Federal Reserve che ha alzato i tassi di 75 punti base per la terza riunione consecutiva e ha annunciato nuovi ritocchi. Anche Bank of England, Norges Bank e Banca nazionale svizzera hanno incrementato il costo del denaro, mentre la Bank of Japan ha confermato la politica accomodante. Intanto crescono le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche dopo la mobilitazione parziale annunciata da Putin.
Tornando a Piazza Affari e al comparto tech, Stm cede il 4,4%, dopo aver anche staccato la cedola trimestrale da 6 centesimi di dollaro.
La tlc Telecom Italia (-1,6%) resta sui minimi storici, in attesa di sviluppi sulla rete unica e in particolare sulla sua valutazione. Nel mentre il Ceo Labriola continua ad acquistare azioni della Società.
Intanto, Xavier Niel, patron di Iliad, ha acquistato il 2,5% di Vodafone, sottolineando le “opportunità per ridurre ulteriormente i costi, migliorare la redditività, accelerare lo sviluppo della banda larga in Germania e in altre aree, concentrare l’attenzione sull’innovazione”. Notizia che riporta l’attenzione sul consolidamento del settore tlc.
Contrastate le mid cap, fra cui crolla Wiit (-1%). Giù anche Sesa (-%) che intanto ha rafforzato le proprie competenze nel segmento small business grazie all’acquisizione di Albalog, società fiorentina con ricavi annuali per circa 2,5 milioni e un Ebitda margin del 15%.
Fra le small, bene Civitanavi Systems (+4,8%) dopo i risultati del semestre.
Esprinet, che ha avviato un roadshow rivolto ai principali azionisti istituzionali di Cellularline con l’obiettivo di illustrare il razionale e le ragioni alla base dell’opa.
Digital Bros, Fullsix e hanno diffuso i rispettivi risultati al 30 giugno 2022.