Hera – Insieme a CPL Concordia per l’efficienza energetica e decarbonizzazione di GranTerre

GranTerre, tra i principali player del food made in Italy e leader nella produzione di salumi e formaggi stagionati, e il Gruppo Hera hanno firmato un accordo quadro per l’efficienza energetica e la decarbonizzazione. 

Con questo accordo GranTerre, titolare di marche quali Teneroni, Parmareggio, Senfter e molte altre con 18 sedi produttive in Italia e una base logistica tra le più avanzate, ha l’obiettivo di imprimere una ulteriore forte accelerazione al proprio percorso di sostenibilità e realizzare un elevato numero di impianti in grado di migliorare l’efficienza energetica e la resilienza dei processi produttivi.

Per studiarli, progettarli e realizzarli al meglio, la ESCo della multiutility Hera Servizi Energia unirà le proprie competenze a quelle di CPL Concordia, altro grande soggetto industriale del territorio, specializzato nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di sistemi energetici, formando così una innovativa alleanza per la sostenibilità del territorio.

Per realizzare il potenziale di efficientamento stabilito dall’accordo sono previsti investimenti per circa 20 milioni nei prossimi cinque anni.

Sono molte le direzioni che le tre aziende potranno esplorare per rendere sempre più sostenibili i processi produttivi del gruppo alimentare: la costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, l’ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica nel contesto industriale.

Tutte soluzioni utili per la decarbonizzazione dei consumi energetici nei siti produttivi italiani del Gruppo GranTerre, alle quali si affianca però lo studio, da parte del Gruppo Hera, di ipotesi progettuali più di frontiera, come la produzione e l’utilizzo di biometano, biogas ed idrogeno verde.

Prendendo in considerazione tutte le sedi produttive del gruppo leader nei salumi e formaggi stagionati presenti in 5 regioni italiane, è possibile stimare sin d’ora un incremento dell’autoproduzione energetica che in 5 anni passerà dall’attuale 27% al 50% del fabbisogno energetico previsto.