Mercati – Eurolistini virano leggermente in positivo, Milano la migliore (+0,6%)

Vira leggermente in positivo la seduta delle borse europee forte dei recenti dati macro sull’Eurozona, mentre gli indici di Wall Street scambiano in denaro ma poco mossi, con gli investitori che restano intenti a monitorare le mosse delle banche centrali e l’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 29.497 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,1%), mentre flette l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3%, seguito dallo S&P500 (+0,2%), in linea con il Dow Jones (+0,2%).

La presidente Christine Lagarde ha dichiarato al giornale francese Le Figaro che la Banca Centrale Europea “potrebbe aumentare nuovamente i tassi di interesse”, ma non si è espressa chiaramente sulle modalità e sulle tempistiche, come ha già fatto più volte in passato.

Senz’altro, il fatto che oggi l’inflazione core dell’Eurozona, dato molto osservato dall’Eurotower, abbia mostrato a luglio un incremento (dato preliminare) su base tendenziale del 5,5%, restando così in linea con il dato finale di giugno, non aiuterà le motivazioni delle colombe nel prossimo e molto vicino meeting di settembre.

Dall’altra parte dell’Atlantico, gli operatori sono convinti che il ciclo restrittivo portato avanti dalla Fed sia arrivato al suo picco con la riunione del 26 luglio scorso, quando l’istituto ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, elevandoli a un range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, il livello più alto dal 2001.

Recentemente, il presidente delle Federal Reserve Bank di Minneapolis ha dichiarato in un’intervista alla CBS che le prospettive sull’inflazione sono “piuttosto positive” e che “l’economia statunitense sta facendo enormi progressi, tornando ai livelli pre-pandemici”, ma anche che “c’è ancora tanta strada da fare”, lasciando così libere le possibilità di ulteriori rialzi.

Dal lato macro, la prima stima del Pil dell’Eurozona nel secondo trimestre 2023 ha indicato un aumento dello 0,3% su base trimestrale (consensus +0,2%) dopo la crescita nulla del primo trimestre 2023 (rivisto da -0,1%).

Su base annua, la prima stima ha visto un aumento del Pil dello 0,6% (+0,5% il consensus) dopo il +1,1% del precedente trimestre (rivisto da +1,1%).

Per quanto concerne l’Italia, nel secondo trimestre 2023 (dato preliminare) il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è sceso dello 0,3% su base trimestrale, al di sotto del consensus (0,0%) e del +0,6% registrato nel primo trimestre 2023.

Lo stesso dato, ma su base annua, ha segnato un incremento dello 0,6%, inferiore al +0,9% del consensus e del +2% della rilevazione del 1Q23 (rivisto da +1,9%).

Inoltre, secondo le stime preliminari, in Italia, nel mese di luglio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato un progresso del 6,4% su base annua, segnando un rallentamento rispetto a giugno (+6,7%) migliore delle attese (+6,5%). Su base mensile, il dato ha evidenziato un calo dei prezzi dell’1,5% oltre le attese (-1,4%), a fronte del +0,1% del mese precedente.

Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento del 6,0% su base annua, in rallentamento rispetto al mese precedente (+6,4%) ma lievemente sopra le attese (+5,9%). Su base mensile, il dato segna +0,1%, al di sopra del dato di giugno (0,0%) e del consensus (-0,2%).

Sul forex, intanto, l’euro/dollaro sale a quota 1,1043, come il cambio tra il biglietto verde e lo yen, che aumenta a quota 142,37. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio sono ancora in rialzo, con il Brent (+1%) a 85,29 dollari e il Wti (+1,2%) a 81,55 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,117%.

Tornando a Piazza Affari, bene Leonardo (+3%), a2a (+2,8%) ed Erg (+2,5%), che venerdì hanno tutte pubblicato i risultati del primo semestre dell’anno. Arretrano Saipem (-1,6%), Banca Generali (-1,2%) e Pirelli (-1,1%).