Banche (-7,6%) – Moody’s e la tassa sugli extra profitti affossano il comparto

 

Ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un -7,6% rispetto al -3,5% del corrispondente europeo e al -2,1% del Ftse Mib.

Chiusura negativa per le Borse europee, in linea con l’andamento di Wall Street e in un clima di incertezza con il settore bancario sotto pressione. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è risultato stabile a 165 punti, con il rendimento del decennale italiano in calo di 13 bp al 4,12%.

Il governo ha approvato una tassa sugli extra-profitti delle banche che prevede una aliquota del 40% in determinate condizioni.

Tra le Large Cap, Mediobanca ha terminato le contrattazioni a -2,5%, UniCredit a -5,9%, Intesa Sanpaolo a -8,7%, Banco Bpm a -9,1%, Banca Monte dei Paschi di Siena a -10,8% e Banca Popolare dell’Emilia Romagna a -10,9%.

Nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 31 marzo 2023 e avviato il 30 giugno 2023, dal 31 luglio al 4 agosto 2023, UniCredit ha acquistato 4.362.825 azioni proprie a un prezzo medio ponderato di 22,5068 euro ciascuna.

Tra le Mid Cap, Banca Popolare di Sondrio ha chiuso a -5,7% e Credito Emiliano a -8,3%.

Nel primo semestre del 2023 il margine di interesse del gruppo Banca Popolare di Sondrio è aumentato su base annua del 33,4% a 427,3 milioni.

A fine giugno 2023 il margine di intermediazione del gruppo Credem si attesta a 954,2 milioni (+38,6% a/a): al suo interno, il margine di interesse è pari a 504,3 milioni (+83,8% a/a) e il margine da servizi si fissa a 449,9 milioni (+8,6% a/a).

Infine, tra le Small, Banca Profilo ha registrato un -0,5% e Banco di Desio e Brianza un -3,0%.