Mercati – Europa torna a viaggiare incerta in scia a Wall Street, tiene Milano (+0,5%)

Le borse europee tornano a viaggiare incerte nel pomeriggio con l’andamento negativo di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 28.728 punti, in linea con l’Ibex35 di Madrid (+0,5%). Il Ftse 100 di Londra segna +0,1% mentre scambiano sotto la parità il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dello 0,6%, il Dow Jones dello 0,5% e lo S&P500 dello 0,4%.

Tra gli investitori cresce l’attesa per quanto emergerà domani sera dalla riunione della Federal Reserve e dalla successiva conferenza stampa del presidente Powell. Continua a prevalere l’ipotesi che la banca centrale americana, dopo aver aumentato i tassi di interesse di oltre cinque punti percentuali negli ultimi 18 mesi, non effettuerà questa volta alcun ritocco al costo del denaro.

Nel frattempo, le speculazioni che i tassi di interesse rimarranno elevati e per un periodo più lungo per evitare nuove fiammate inflazionistiche, hanno contribuito a spingere i rendimenti statunitensi a 10 anni verso i massimi dal 2007 e quelli a 5 anni in prossimità del top degli ultimi 16 anni.

Intanto, le Prospettive Intermedie diffuse oggi dall’Ocse stimano che il Pil mondiale passerà dal +3,3% del 2022, al +3,0% nel 2023 (+0,3% rispetto alle precedenti stime di giugno) e al +2,7% nel 2024 (-0,2% vs stime di giugno).

Nell’Eurozona, il Pil è atteso passare dal +3,4% del 2022 al +0,6% del 2023 (-0,3% vs stime di giugno), all’1,1% del 2024 (-0,4%). Per quanto riguarda l’Italia, l’Ocse stima un Pil di +0,8% sia per il 2023 (-0,4% vs stime di giugno) sia per il 2024 (-0,2%) dopo il +3,8% del 2022.

L’inflazione complessiva nella zona del G20 dovrebbe ridursi progressivamente dal 7,8% del 2022, al 6% nel 2023, al 4,8% nel 2024. Nell’eurozona, il dato dovrebbe passare dall’8,4% del 2022, al 5,5% del 2023 (-0,3% vs stime di giugno), al 3% del 2024 (-0,2%). In Italia l’inflazione dovrebbe contrarsi dall’8,7% del 2022, al 6,1% del 2023 (-0,3% vs stime di giugno), al 2,5% del 2024 (-0,5% vs precedenti stime).

Riguardo l’agenda macro odierna, stamane, è emerso che ad agosto i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un rialzo dello 0,5% su base mensile, lievemente al di sotto del dato preliminare e delle attese (+0,6% entrambi). Dinamica analoga su base annua, con il dato che ha evidenziato un aumento del 5,2%, a fronte del 5,3% del consensus e della stima preliminare. L’inflazione Core, calcolata al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha registrato ad agosto un incremento su base tendenziale del 5,3%, in linea con attese e rilevazione preliminare.

Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a quota 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,8. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+1,1%) a 95,4 dollari e il Wti (+1,4%) a 91,9 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 178 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,52%.

Tornando a Piazza Affari, prosegue tonica MPS (+4,8%), in scia ai rumour sull’intenzione del Governo di posticipare l’uscita dal capitale. Seguono Telecom Italia (+2,7%) ed Eni (+1,9%). Si intensificano le vendite, invece, soprattutto, su CNH (-4,9%) e Diasorin (-3,2%).