Mercati asiatici – Giappone debole, chiuse Cina e Hong Kong

Seduta incerta per le principali borse asiatiche, orfane di Cina e Hong Kong ferme per festività, mentre venerdì Wall Street ha chiuso mista.

Il Giappone ha terminato debole con il Nikkei -0,3% e il Topix a -0,4%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha registrato un -0,5%, lo S&P500 un -0,3% e il Nasdaq un +0,1%.

Il Governo statunitense ha evitato all’ultimo minuto lo shutdown di cui si è discusso per settimane grazie a un accordo tra repubblicani moderati e democratici.

Dopo ore di trattative il Senato ha infatti dato il via libera alla misura a sole tre ore dal termine finale. Tutto ciò eviterà che milioni di cittadini americani rimangano senza stipendio anche se a farne le spese sarà l’Ucraina che non otterrà i 6,2 miliardi di dollari chiesti dal presidente americano Joe Biden.

Oggi l’attenzione si sposterà poi sui discorsi del presidente della Fed Jerome Powell e del governatore della Fed di Filadelfia Patrick Harker con gli investitori sempre alla ricerca di nuovi segnali sulle prossime decisioni di politica monetaria.

Il sentiment beneficia intanto anche delle indicazioni giunte dalla Cina nel weekend con i dati che hanno mostrato come l’attività manifatturiera sia aumentata per la prima volta in sei mesi, fornendo ulteriori prove che alcuni settori dell’economia del Paese asiatico stanno riacquistando una certa stabilità.

Spunti positivi anche dal Giappone dopo che il sondaggio Tankan ha evidenziato come il sentiment tra le grandi imprese manifatturiere del Paese sia migliorato più del previsto nel terzo trimestre attestandosi a 9 rispetto al 6 atteso e al precedente 5.

Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,056 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 149,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 92,5 dollari e il Wti (+0,4%) a 91,2 dollari al barile.