Mercati Usa – Positivo (+0,1%) solo il Nasdaq

Wall Street registra un’ultima giornata di ottava molto nervosa ancora sull’ottovolante con gli indici che tentano inizialmente un rimbalzo, respinto successivamente dai timori per un nuovo possibile “shutdown” della macchina governativa a partire da questa settimana.

Su quest’ultimo punto è in atto una febbrile trattativa tra i due partiti – democratici e repubblicani – che nel weekend hanno trovato un accordo in extremis (si parla di estendere il nuovo limite fino al 17 novembre), a solo tre mesi della crisi/rinnovo del “debt ceiling” a fine giugno scorso.

Di lieve entità (-0,3%) la discesa dello S&P500, il quale tuttavia, non riesce a chiudere al di sopra dei 4.300 punti. Più marcata la discesa sia del Russell 2000 (-0,5%) che del Dow Jones (-0,5%). Positivo solo il Nasdaq che ha chiuso a +0,1%.

Negativa anche la performance mensile e trimestrale di tutti i tre listini principali con lo S&P500 che cede il 5% a settembre e il 3,6% nel trimestre, il Dow Jones il 3,8% e il 2,6% ed il Nasdaq il 5,8% e il 4,1%.

Indice VIX in calo di oltre un punto percentuale a quota 17,15 punti.

Sul mercato obbligazionario seconda seduta consecutiva di discesa dei rendimenti con il Tbond che cede tre punti base chiudendo al 4,57%.

Tra le materie prime il petrolio tenta inizialmente un nuovo allungo, ma cede nel finale un altro punto percentuale scivolando a $90,5.

Giornata invece ancora molto volatile per i due principali metalli preziosi, oro ed argento, i quali schizzano inizialmente in scia al dato sull’inflazione del mese di settembre più contenuta del previsto ed al di sotto del 4% con l’argento che guadagna fino al quattro per cento in un paio d’ore. Successivamente, i timori per lo “shutdown” governativo affossano entrambi i metalli con l’oro che termina in ribasso di un punto percentuale e l’argento di uno e mezzo.

Crollo improvviso ed inspiegabile di gran parte delle materie agricole con il grano che cede quasi il sette per cento, soia e mais oltre il due.

Sul mercato valutario, il dollaro prosegue la fase di lieve debolezza e scivola nei confronti della moneta unica a 1,057. Il biglietto verde registra tuttavia il nuovo massimo assoluto nei confronti della lira turca a 27,4 e si mantiene forte e stabile anche nei confronti dello yen al di sopra di quota 149.