Avvio sottotono per le principali borse europee in un clima appesantito dai timori di nuove strette monetarie.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 27.738 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Sul sentiment pesano i nuovi segnali hawkish provenienti dalla Federal Reserve e che hanno rafforzato nuovamente l’aspettativa che la banca centrale americana continuerà ad aumentare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione.
Il vicepresidente della Fed per la supervisione, Michael Barr, ha affermato che la domanda più importante posta ai banchieri centrali è stata per quanto tempo lasciare i tassi elevati, mentre il policy maker “hawkish” Michelle Bowman ha ribadito la sua richiesta di rialzi multipli.
La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, che quest’anno non voterà sulla politica monetaria, ha affermato che probabilmente la banca centrale dovrà aumentare i tassi ancora una volta quest’anno.
Inoltre la tregua dallo shutdown statunitense ha spinto gli operatori ad aumentare le scommesse su un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed a novembre a una probabilità su tre rispetto a una possibilità del 25% che era prevista venerdì.
In una giornata priva di appuntamenti macro significativi, l’attenzione si focalizza stamane sulle dichiarazioni di Philip Lane, membro del comitato esecutivo e capo economista della Bce.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,047 e il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,6%) a 90,2 dollari e il Wti (-0,4%) a 88,4 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Saipem (+0,9%), Campari e Leonardo, entrambi +0,3%, mentre arretrano in particolare CNH (-1,2%), Enel (-1,1%), Eni e MPS entrambi a -1%.