Le borse europee chiudono in forte rialzo, mentre Wall Street procede in denaro, con l’attenzione degli investitori rivolta in particolare alla Fed.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.318 punti (+2,3%), in rialzo come l’Ibex 35 di Madrid (+2,2%), il DAX di Francoforte (+2,0%) e il CAC 40 di Parigi (+2,0%) e il Ftse 100 di Londra (+1,8%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,1%, lo S&P 500 lo 0,9%, il Dow Jones lo 0,7%.
Il clima continua a beneficiare dell’aspettativa che la Fed si stia orientando verso un’altra pausa negli aumenti dei tassi di interesse in scia alle recenti dichiarazioni di alcuni funzionari della banca centrale americana.
Il vicepresidente della Fed Philip Jefferson ha affermato che si potrebbe “procedere con cautela” mentre in giornata gli operatori seguiranno attentamente le parole di una serie di altri policy maker, tra cui Raphael Bostic, Neel Kashkari, Christopher Waller e Mary Daly.
Sullo sfondo continuano invece a pesare le tensioni in Medio Oriente con la coalizione al potere israeliana pronta a formare un governo di emergenza con l’opposizione per affrontare la peggiore crisi della nazione da decenni. Nel quarto giorno di conflitto, Israele ha dichiarato che sta costruendo una base per migliaia di soldati in preparazione alla prossima fase della controffensiva.
Sul fronte macro, intanto, per il 2023 il Fondo Monetario Internazionale prevede per l’Italia una crescita dello 0,7%, con un taglio di 0,4 rispetto alle previsioni di luglio. Nel 2024 il nostro Paese è atteso crescere dello 0,7%, con una limatura di 0,2 rispetto alle precedenti stime.
Per l’area euro l’FMI ha limato le previsioni dello 0,2% allo 0,7% nel 2023 e dello 0,3% all’1,2% per il 2024. Occhi poi sulla Germania dove l’FMI stima una recessione (-0,5%) quest’anno, con una ripresa al ritmo dello 0,9% il prossimo anno (ridotta dello 0,4% rispetto alle indicazioni precedenti).
Sul fronte macro, ad agosto la produzione industriale in Italia è salita dello 0,2% su base mensile, contro il -0,3% delle attese, dopo il -0,9% di luglio (rivisto da -0,7%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 4,2%, a fronte del -2,3% del mese precedente (rivisto da -2,1%) e del -5,0% atteso.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,060, il dollaro/yen a 148,8. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,9%) a 87,3 dollari e il Wti (-0,9%) a 85,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 197 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,72%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Nexi (+4,8%), TIM (+4,7%), Amplifon (+4,4%), Cnh Industrial (+4,3%). Nessun titolo in negativo.