Mercati asiatici – Prevalgono gli acquisti con l’eccezione della Cina

Seduta prevalentemente positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù in rialzo di venerdì a Wall Street.

Fanno eccezione, Shanghai e Shenzhen che cedono rispettivamente lo 0,3 e lo 0,7%. Denaro invece su Hong Kong (+2,4%) e il Giappone con Nikkei a +1,3% e Topix a +0,9%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1,5%, lo S&P500 a +0,8% e il Nasdaq flat.

L’attenzione resta concentrata sulla serie di appuntamenti chiave della settimana tra cui i dati sull’inflazione nei mercati emergenti quali Indonesia, Corea del Sud e Cile, nonché quelli sulla crescita in Australia ed Europa. Giovedì, riflettori sulla Banca Centrale Europea che dovrebbe effettuare un primo taglio ai tassi mentre venerdì verrà pubblicato il report sull’occupazione negli Stati Uniti.

Parallelamente, gli operatori sperano che la Federal Reserve inizierà presto ad allentare la politica monetaria.

Sul fronte politico, in India, gli exit poll indicano una vittoria molto ampia per il partito del primo ministro Narendra Modi, mentre in Messico, Claudia Sheinbaum è destinata a diventare la prima leader donna del paese con un successo schiacciante, ereditando la popolarità del presidente uscente Andres Manuel Lopez Obrador oltre che le lotte alla violenza criminale dilagante e all’ampio deficit fiscale lasciato dal suo governo.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,084 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 157,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent (-0,4%) a 80,8 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 76,7 dollari dopo che l’Opec+ ha deciso di estendere a tutto il 2025 i tagli alla produzione per sostenere i prezzi. Gli accordi stabiliscono una riduzione di 3,66 milioni di barili al giorno che sarebbe dovuta terminare alla fine di quest’anno. Inoltre è stata prorogata anche un’altra serie di tagli per complessivi 2,2 milioni di barili giornalieri fino alla fine del terzo trimestre del 2024.