Wall Street inizia la settimana timidamente con un andamento incerto e differente tra i vari indici domestici. Oltre al listino tecnologico termina in territorio positivo anche lo S&P500 (+0,1%) mentre chiudono in rosso sia il Dow Jones (-0,3%) che il Russell 2000 (-0,5%).
Ad alimentare il clima di incertezza i dati negativi sugli andamenti degli indici manifatturieri del mese scorso, sia nazionali che dall’area di Chicago, con quest’ultimo ai minimi dal 2020.
Nvidia (+4,9%) realizza il nuovo massimo assoluto tiene a galla il listino tecnologico appesantito da Tesla (-1%), AMD (-2%) e Dell Computer (-5,4%).
VIX in lieve rimbalzo (+1%) a quota 13,1 punti.
Sul mercato obbligazionario seduta di discesa, la terza consecutiva e molto più marcata, dei rendimenti sulla scadenza decennale governativa. Il Tbond scivola di dieci punti base fermandosi al 4,4%.
Prosegue la fase di andamento altalenante per la gran parte delle materie prime. Il petrolio cede quasi il quattro per cento chiudendo poco al di sopra dei 74 dollari al barile. Rimbalza invece del rame (+1,5%).
Reazione anche dei due principali metalli preziosi che iniziano il mese con il segno positivo. L’oro guadagna quasi un punto percentuale risalendo al di sopra dei 2.350 dollari l’oncia. Anche l’argento (+1,5%) respinge i tentativi dei ribassisti di scendere al di sotto della soglia psicologica dei trenta dollari l’oncia, la più elevata chiusura dal gennaio 2013, terminando a quota $30,8.
Sul mercato valutario il dollaro accentua la fase di debolezza scivolando nei confronti della moneta unica di mezza figura fino a 1,09, e di oltre un punto rispetto allo yen giapponese a quota 156.