Wall Street mantiene la sua intonazione positiva ignorando completamente la giornata molto negativa di gran parte delle materie prime. Gli indici sono tenuti a galla ancora dai titoli tecnologici a larga capitalizzazione ed in particolare da Nvidia (+1,25%), la quale continua ad aggiornare ormai quotidianamente il suo record storico precedente. La società di semi conduttori si avvicina sempre di più ad Apple nella gara per il titolo più capitalizzato della Borsa americana e secondo al mondo dopo la saudita Aramco produttrice di idrocarburi.
Nasdaq e S&P500 chiudono allineati con un progresso dello 0,2%, mentre il Dow Jones guadagna lo 0,4%. In netta controtendenza, invece, il Russell 2000 (-1,2%) il quale soffre la composizione al suo interno di titoli bancari di piccoli istituti di credito e di società altamente indebitate con i correnti tassi di interesse nominali.
VIX sostanzialmente invariato a quota 13,15 punti.
Sul mercato obbligazionario prosegue la discesa, la quarta consecutiva e ancora sensibile, dei rendimenti sulla scadenza decennale governativa. Il Tbond cede altri sei punti base chiudendo al 4,34%.
Giornata molto pesante per la gran parte delle materie prime, in fase di marcata correzione. Il petrolio cede oltre l’uno e mezzo per cento ed arriva a sfiorare quota 72 dollari al barile per terminare poco al di sotto dei $73. Pesante discesa del rame (-2,7%), ormai in fase di correzione essendo scivolato di oltre il 10% rispetto al massimo assoluto di fine maggio.
Sensibile calo anche per i due principali metalli preziosi con l’oro che riesce a contenere la perdita a poco meno di un punto percentuale, mentre l’argento sprofonda di quasi il quattro per cento scivolando anche al di sotto di quota 30 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il dollaro tiene quota 1,09 nei confronti della moneta unica recuperando qualche frazione fino a 1,088 mentre cede ancora terreno rispetto allo yen giapponese a quota 154,5.