Seduta negativa per le principali borse asiatiche in controtendenza alla chiusura perlopiù in frazionale rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e l’1%, in calo come Hong Kong (-1,9%) e il Giappone con Nikkei a -0,9% e Topix a -0,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,5% e lo S&P500 a +0,2% e il Dow Jones flat.
Sul sentiment asiatico pesano in particolare i ribassi del settore tecnologico in scia all’outlook deludente sulle vendite di Micron Technology, con il titolo crollato dell’8% nell’after-hours dei listini americani e trascinando in negativo altri produttori di chip tra cui Nvidia (-2%).
Gli investitori restano intanto focalizzati sui segnali provenienti dall’agenda macroeconomica che potrebbero fornire nuove indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria.
Occhi, tra gli altri, sul Pil statunitense annualizzato 1Q 2024 in uscita oggi nonché su inflazione di Tokyo e deflatore PCE, entrambi in agenda domani.
Lo yen si è rafforzato dai minimi degli ultimi 38 anni dopo che il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha affermato che “movimenti unilaterali nel mercato dei cambi non sono desiderabili poiché le valute dovrebbero riflettere i fondamentali”.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,069 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 160,3. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,1%) a 84,4 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 80,8 dollari.