Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso, mentre Wall Street procede mista.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -1,1% a 33.169 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,0%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%). Chiude in leggero rialzo il Dax di Francoforte (+0,3%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,1%, il Nasdaq e lo S&P 500 cedono lo 0,1%.
Focus principale sull’ultima ondata di dati macroeconomici negli Stati Unti, con gli investitori intenti a trarre nuovi segnali sulle prossime mosse della Fed: in attesa dei dati di maggio sul deflatore PCE in calendario domani, la rilevazione finale del primo trimestre 2024 sul Pil Usa ha evidenziato una crescita annualizzata dell’1,4% rispetto al trimestre precedente, in linea con le attese e al di sopra del +1,3% della seconda lettura preliminare.
Sempre nel 1Q24 la rilevazione finale sui consumi personali negli Stati Uniti ha evidenziato un incremento delll’1,5%, rispetto al +2,0% delle previsioni e della seconda stima preliminare.
A maggio gli ordini di beni durevoli in America sono saliti dello 0,1% (dato preliminare) rispetto al mese precedente, in aumento contro le attese (-0,5%), ma in rallentamento rispetto al +0,2% di aprile.
Sul fronte lavoro, nella settimana al 22 giugno le richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 233mila, in calo oltre le attese (235mila) rispetto alle 239mila della settimana precedente.
In Italia, i prezzi della produzione industriale (PPI) a maggio hanno riportato un incremento dello 0,3% su base mensile, dopo il -1,4% di aprile. Il dato su base annua evidenzia una contrazione del 4,9%, in recupero rispetto al -8% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,071, il cambio dollaro/yen scende a 160,7. Tra le materie prime, il petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 85,0 dollari e il Wti (+0,7%) a 81,4.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,02%.
Tornando a Piazza Affari, guida Cucinelli (+3,9%), seguita da Saipem (+3,2%), Amplifon (+1,6%), Interpump (+0,9%). Si posizionano in coda invece Stellantis (-4,1%), Campari (-3,7%), Recordati (-2,5%), Moncler (-2,1%).