Wall Street alterna giornate brillanti di accelerazione ad altre di consolidamento come quella della scorsa seduta nella quale, tuttavia, tutti gli indici principali hanno chiuso con un progresso più o meno accentuato.
Dow Jones e S&P500 avanzano di un decimo di punto percentuale ed il Nasdaq di tre, mentre il guadagno del Russell 2000 sfiora l’uno per cento. Il listino delle small caps, unico a non aver stabilito nuovi massimi storici da oltre un biennio, rimane l’anello debole del mercato e chiudendo sui massimi intraday tenta di coprire parte del gap rispetto agli altri indici principali.
Anche ieri i titoli guida si sono avvicendati nella leadership dell’indice tecnologico e del mercato in generale con Amazon che guadagna il 2,2% e Nvidia che cede l’1,9%. Da segnalare la caduta di Walgreen (catena di farmacie) che cede oltre il 22% penalizzata dal taglio dell’EPS rispetto alle attese previste.
Indice VIX ancora in ribasso di oltre il due per cento a quota 12,25 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti sulla parte lunga della curva dei tassi di interesse cedono la metà dei guadagni realizzati nella seduta precedente. Il Tbond è scivolato di quattro punti base chiudendo al 4,29%.
Le materie prime registrano modeste variazioni ma mantengono, nella maggior parte dei casi, i trend consolidati nelle sedute precedenti, con il petrolio che avanza di un altro punto percentuale risalendo al di sopra degli 81,5 dollari al barile.
Giornata ancora incolore invece per i due principali metalli preziosi con oro ed argento che annullano il tentativo di rimbalzo intraday chiudendo praticamente invariati.
Sul mercato valutario il dollaro prosegue la fase di rafforzamento mantenendosi invariato nei confronti della moneta unica 1,069, ma sfondando anche quota 161 rispetto allo yen giapponese.