Mercati – Partenza sparsa per il Vecchio Continente con Milano a +0,7%

Avvio misto per le principali borse europee in attesa dei prossimi spunti macro e mosse delle banche centrali.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 33.507 punti, bene come il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e  il Dax di Francoforte (+0,6%), vendite invece sull’Ibex35 di Madrid (-0,9%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%).

Gli investitori restano intenti a valutare il job report statunitense (buste paga non agricole di agosto) diffuso venerdì scorso alla ricerca di indicazioni sull’entità e il ritmo dell’allentamento monetario. Nuovi spunti dovrebbero arrivare dai dati sull’inflazione Usa in agenda mercoledì.

Nel frattempo aumentano le preoccupazioni che la Fed sia stata troppo lenta a tagliare i tassi mentre aumentano i rischi di recessione.

Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha cercato di moderare i timori nel weekend, non vedendo “luci rosse lampeggianti” per il sistema finanziario. Il governatore della Fed Christopher Waller si è intanto dichiarato aperto a un potenziale taglio più ampio ai tassi.

Sempre in tema di banche centrali, cresce l’attesa per la Bce che giovedì dovrebbe annunciare una riduzione del costo del denaro.

Spostandoci in Asia, in Cina pesano i timori legati all’andamento dei prezzi e alla crescita del Paese in scia anche alle dichiarazioni dell’ex governatore della Banca Popolare Cinese Yi Gang secondo il quale Pechino dovrebbe concentrarsi sulla fine della deflazione.

Dall’agenda macroeconomica, in Cina, ad agosto, i prezzi al consumo (CPI) sono saliti dello 0,6% su base annua, rispetto al +0,7% delle attese e al +0,5% di luglio. Nello stesso mese, i prezzi alla produzione (PPI) sono calati su base tendenziale dell’1,8%, dopo il -0,8% di luglio e rispetto al -1,5% del consensus.

In Giappone, il Pil finale destagionalizzato del secondo trimestre 2024 è salito dello 0,7% su base trimestrale, al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambi a +0,8%). Il dato annualizzato destagionalizzato evidenzia un aumento del 2,9%, inferiore alle stime degli analisti (+3,2%) e alla rilevazione preliminare (+3,1%).

Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,106 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 143,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,5%) a 72,1 dollari al barile e il Wti (+1,5%) a 68,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 145 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,67%.

Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Unicredit (+1,9%), Popolare di Sondrio (+1,8%), Intesa (+1,4%) e Tenaris (+1,3%); in coda ERG e Diasorin (-0,4%).